Calciomercato.com

  • Senza tifosi e con la società spaccata, ma questo Milan non ha alibi: dominato dal Genoa, non basta più Ibra
Senza tifosi e con la società spaccata, ma questo Milan non ha alibi: dominato dal Genoa, non basta più Ibra

Senza tifosi e con la società spaccata, ma questo Milan non ha alibi: dominato dal Genoa, non basta più Ibra

  • Alberto Cerruti
    Alberto Cerruti
Il titolo è sempre lo stesso, a porte aperte o chiuse: Ibrahimovic non basta. Questa è l’amara verità, dopo il meritato successo del Genoa che domina nel primo tempo chiudendo sul 2-0 e poi soffre il minimo indispensabile dopo il gol del 2-1 dello svedese, tornando a casa comunque con tre punti importantissimi per la corsa alla salvezza. Il Milan, invece, non aggancia il Napoli tre punti più su, e a poco serve consolarsi con il fatto che il Verona e il Parma, sconfitti rispettivamente dalla Sampdoria e dalla Spal, non lo raggiungono, perché l’Europa rimane un’utopia come un assetto societario stabile, dopo l’inopportuno licenziamento di Boban. Ovviamente il dirigente croato non era in tribuna, ma oltre a lui in campo non c’era il Milan, troppo impreciso davanti, senza idee in mezzo al campo e disattento in difesa. Non è il caso, però, di cercare alibi, per le assenze dei tifosi o per la spaccatura societaria, come ha ripetuto onestamente Pioli alla fine, perché la squadra rossonera - e non certo per colpa del tecnico - conferma tutti i limiti tecnici già emersi prima dell’arrivo di Ibrahimovic.

DISASTRO HERNANDEZ - Tanto elogiato per i suoi gol da attaccante, Theo Hernandez conferma subito di avere gravi limiti come difensore e siccome questo è il ruolo per il quale è stato acquistato non lo si può assolvere per il doppio errore che propizia la prima rete del Genoa. E’ lui, infatti, a perdere stupidamente un pallone a metà campo, con l’aggravante di non cercare di rimediare, rientrando subito cioè sulla propria fascia. E così Sanabria può volare indisturbato sul fondo e da lì crossare al centro, dove Pandev anticipa Conti infilando il pallone dell’1-0 alle spalle di Begovic, al debutto dal primo minuto per l’assenza del titolare di Donnarumma. 

TROPPI ERRORI - Il Milan cerca il pareggio buttandosi nella metà campo avversaria, ma prima Ibrahimovic di testa e poi soprattutto Calhanoglu in mezza girata non sorprendono Perin, bravissimo come tutti i suoi compagni che difendono a cinque, con i tre centrali Romero, Soumaoro e Masiello, ben assistiti dai due esterni Biraschi e Criscito. E la prima differenza tra Milan e Genoa è proprio il diverso rendimento delle rispettive difese, perché Biraschi e Criscito sono bravi sia a contenere sia a ripartire, al contrario degli smarriti dirimpettai Conti ed Hernandez, inesistenti in attacco ma soprattutto sempre fuori posizione in difesa, appunto. E non a caso il Genoa raddoppia sfruttando ancora le fasce laterali, quando lo scatenato Sanabria apre sulla destra per Biraschi che rimette al centro dove Cassata, smarcato da un colpo di tacco di Schone, può precedere Kessie per il 2-0, sfruttando anche un’incertezza in uscita di Begovic. Troppi errori pagati a caro prezzo, perché a fine primo tempo il 2-0 del Genoa è ineccepibile.

DOPPIO CAMBIO - Visto che nei primi 10’ della ripresa il Milan non dà alcun segnale di risveglio, Pioli gioca la carta del doppio cambio. Fuori Calhanoglu capace di offrire soltanto fumo senza la minima traccia di arrosto e Rebic meno preciso del solito e dentro Bonaventura e il dimenticato Leao. Tatticamente non cambia nulla, perché il Milan mantiene il 4-2-3-1 di riferimento delle ultime partite, come non cambia nulla nel Genoa in cui Nicola avvicenda per scelta Schoene con Sturaro e poi, per necessità, l’infortunato Behrami con Jagiello.

LAMPO IBRAHIMOVIC - Per la verità non cambia nulla nemmeno nel gioco del Milan che si limita a improvvisare perché Bennacer conferma i propri limiti in fase di costruzione, mentre Kessie offre soltanto corsa spesso disordinata. E allora a dimostrazione del fatto che i singoli sono spesso più importanti degli schemi, i due esterni offensivi Casteillejo e Leao cercano soprattutto Ibrahimovic, che ci prova in tutti i modi, fino a quando trova la zampata che ridà speranze ai rossoneri. Merito di Bonaventura che fa partire un tiro cross, deviato casualmente davanti allo svedese, bravissimo a girarlo subito di sinistro alle spalle dell’incolpevole Perin. 

PAQUETA’ TRISTE - Il tempo per arrivare almeno al 2-2 ci sarebbe, ma il Milan è sempre lo stesso e allora stupisce il fatto che prima dei 5’ di recupero Pioli inserisca Calabria al posto di Conti, invece di aggiungere la speranza della fantasia rimasta nella testa e nelle gambe di Paquetà, sempre più triste in panchina. E così 2-1 era e 2-1 rimane e meno male che non c’erano i tifosi, perché sicuramente avrebbero fischiato questo povero Diavolo. In campo e fuori.


IL TABELLINO

Milan-Genoa
 1-2 (primo tempo 0-2)

Marcatori: 7' pt Pandev (Ge), 41' pt Cassata (Gen), 31' st Ibrahimovic (Mi)

Assist: 7' pt Sanabria (Ge), 41' pt Schone (Gen)

Milan (4-2-3-1): Begovic; Conti (dal 46'st Calabria), Gabbia, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Bennacer; Castillejo, Calhanoglu (dal 11' st Bonaventura), Rebic (dal 11' st Leao), Ibrahimovic.A disposizione: Soncin, Donnarumma A., Calabria, Bonaventura, Leao, Bglia, Musacchio, Paquetà, Saelemaekers, Laxalt, Brescianini. All. Pioli

Genoa (3-5-2): Perin; Soumaro, Romero, Masiello; Biraschi, Behrami (dal 17' st Jagiello), Schone (dall'11 st Sturaro), Cassata, Criscito; Sanabria, Pandev (dal 34' st Pinamonti). A disposizione: Ichazo, Marchetti, Zapata, Barreca, Yago Falque, Jagiello, Eiksson, Destro, Sturaro, Favilli, Ankersen, Pinamonti. All. Nicola

Altre Notizie