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  • Serie A femminile: la Roma diventa l'anti-Juve, il Milan perde tutto il centrocampo. E l'Inter...
Serie A femminile: la Roma diventa l'anti-Juve, il Milan perde tutto il centrocampo. E l'Inter...

Serie A femminile: la Roma diventa l'anti-Juve, il Milan perde tutto il centrocampo. E l'Inter...

  • Giancarlo Padovan
    Giancarlo Padovan
Sarà la Roma di Betty Bavagnoli l’anti-Juve del prossimo campionato femminile di serie A. Prima degli esperti, lo dice una campagna-acquisti sontuosa che ha portato in giallorosso la centrocampista centrale della Nazionale italiana Manuela Giugliano dal Milan, la brasiliana e verdeoro  Andressa Alves, che viene da tre anni passati al Barcellona, quest’anno finalista di Champions League e Andrine Hegerberg, sorella di Ada, Pallone d’Oro in carica. Hegerberg arriva dal Paris Saint Germain la corazzata che in Francia e in Europa cerca di contrastare il dominio del Lione. Infine è stata ingaggiata anche Caja Enzen, slovena, in forza al Tavagnacco.

Andressa Alves potrebbe essere, dopo Thaisa, l’anno scorso al Milan, la straniera più forte ad avere calcato i campi della serie A femminile italiana. Il suo problema è una certa fragilità fisica, nel senso che, spesso, come accaduto al Mondiale, può patire di infortuni, specialmente muscolari, dai quali si riprende assai faticosamente. Ma per il resto siamo di fronte ad una calciatrice completa perché polivalente: da esterno sa fare sia la punta che il terzino, ha grande resistenza e notevole controllo di palla. Certo, non segna molto. Ragione per cui la Roma deve cercare una prima punta, un problema che si trascina fin dalla scorsa stagione. 

Ma una punta arriverà, anche perché è questa la richiesta di Bavagnoli, un’allenatrice che unisce alla bravura una discrezione senza pari. L’anno scorso, con una banda di ragazzine, la Roma giunse quarta, dietro a Juve, Fiorentina e Milan. Quest’anno farà di certo il salto di qualità, ma per lottare per lo scudetto un goleador è imprescindibile. Fossi nei dirigenti giallorossi prenderei Lisa de Vanna, australiana, 33 anni, desiderosa di venire in Italia (l’ha trattata anche la Fiorentina). Chi la conosce bene dice che, agonista com’è, vincerebbe la classifica marcatori.

Per una Roma che si rafforza, c’è il nuovo Milan di Maurizio Ganz che perde i pezzi. In poco più di un mese è saltato l’intero centrocampo: via Giugliano (Roma), via Thaisa (probabilmente al Tacon/Real Madrid), via Alborghetti (Inter, anche se non è ancora ufficiale). Nel reparto l’unica confermata  è Marta Carissimi. In compenso è certo l’approdo in rossonero di Lady Andrade, una centrocampista offensiva lungamente inseguita l’anno passato da Carolina Morace che faceva grande affidamento su di lei. Importante la conferma davanti di Valentina Giacinti che ha rifiutato una proposta economicamente vantaggiosa (100 mila euro l’anno) dalla Cina.

E la Juve? Per ora ha sfoltito i ranghi (fine contratto per molte straniere, prestito al Verona per Glionna e Cantore) e preso Sembrant, centrale difensivo svedese, in attesa del rientro di Cecilia Salvai. Altro arrivo è quello di Andrea Staskova, punta centrale del 2000, messa nel mirino anche dal Lione. La forza della Juve è quella di avere confermato tutte le titolari, anche quelle, come Barbara Bonansea, richieste in Francia e dalla Cina. Tuttavia qualcos’altro va fatto sia in ottica Champions League (l’anno scorso fuori al primo turno), sia per il tris scudetto.

Un po’ in ritardo, causa i cambiamenti ai vertici societari, è la Fiorentina di Antonio Cincotta, allenatore e manager della squadra viola. Presa Toversen, danese, attaccante esterno, la grande attenzione è concentrata sul capitano Alia Guagni, richiesta da mezza Europa e concupita dal Real Madrid: l’offerta economica è più vantaggiosa di quella tecnica, ma trattenere l’esterno a tutta fascia della Nazionale dopo il grande Mondiale disputato sarà estremamente difficile.

Per quanto riguarda la composizione della serie A, la Pink Bari prenderà il posto del Chievo e, al 90 per cento, l’Orobica sostituirà l’Atalanta/Mozzanica. In pratica torneo a dodici squadre con ripescaggio delle due retrocesse, onestamente non il massimo per un movimento che sembrava aver preso la strada maestra dopo l’esaltante esperienza francese. La serie A parte il 14 settembre. La Champions (con Juve e Fiorentina) tre giorni prima. Un’altra anomalia che non favorisce la crescita. 

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