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  • Skorupski: 'Cresciuto in un quartiere ignorante, in Polonia non facevo vita da atleta. Totti? E' come il Papa'
Skorupski: 'Cresciuto in un quartiere ignorante, in Polonia non facevo vita da atleta. Totti? E' come il Papa'

Skorupski: 'Cresciuto in un quartiere ignorante, in Polonia non facevo vita da atleta. Totti? E' come il Papa'

Lukasz Skorupski, portiere del Bologna, parla a la Gazzetta dello Sport della sua esperienza in Italia: "Se ci si lascia andare alla tristezza, uscirne sarà lunga. E io so che ne usciremo. Questa squadra ha dei cognomi, gente che ha giocato anche in Champions. Si dice cognomi no?".

Scusi Lukasz, almeno in allenamento l’attacco sa segnare?

"Un bel po’ sì... Abbiamo gente di qualità. Prenda Destro, che ho avuto come compagno a Roma: sapeva far gol allora e non è peggiorato. La storia cambierà".

Stesso tormentone di Inzaghi.

"Ha ragione Pippo, il lavoro che facciamo pagherà. Lui non molla nulla, dobbiamo sputare sangue. Poi sia chiaro, anche io devo migliorare e cercare di parare pure l’imparabile".

È sempre stato portiere?

"No, facevo il terzino destro. Divento portiere a 8 anni. Vicino a casa mia c’era un campetto. Un giorno scavalco la recinzione, viene da me l’allenatore e fa: “Siamo rimasti senza portiere, ti va?”. La svolta. Tomaszewski il mio idolo? No, Buffon e Casillas".

Polacchi da A perché qualitativi e seri: parola di Boniek.

"Adesso siamo seri. Anni fa no. Quando giocavo in Polonia non ero molto serio. La sera uscivo sempre coi miei amici: e come facevo a dirgli di no? E si andava a fare casino. Poi qualcosa è cambiato, abbiamo capito di essere forti, cominciato a curare l’alimentazione e ad allenarci bene. Diventando seri".

E forti, vista la sua nazionale.

"Batteremo l’Italia alla prossima gara, a ottobre. Sicuro. Potevamo già farlo al Dall’Ara".

Lo sa che se l’Italia perde in Nations League rischia la B?

"Non mi parli della B. Quando leggo che dei tifosi del Bologna hanno paura della B, beh, sorrido di rabbia: non succederà".

La volevano Samp, Genoa e Fiorentina: perché il Bologna?

"Inzaghi, Fenucci e Saputo mi hanno voluto più di tutti".

Cosa può fare la differenza contro la Roma?

"Qualche dritta a Inzaghi su Di Francesco potrò darla, ma lui ne sa molto più di me. Hanno individualità super ma una gara al Bernabeu che peserà: bisogna vincere i duelli".

Avendo venduto Alisson, si è pentito di non essere rimasto?

"Alla Roma devo tutto, mi ha portato in Italia. Ma a fine stagione ho parlato con Monchi: volevo vivere una vita da portiere. Totti? È il Papa. Col tempo siamo entrati in sintonia: solo che scherzava e parlava in romanesco, non capivo...".

A Roma ha conosciuto Matilde Rossi: è vero che le ha detto di non postare più foto «scollate»?

"Quando la cosa si è fatta seria, mi dava fastidio. È una bella ragazza ed è solo mia. Le ho detto: “Mi piaci, ma se vogliamo stare insieme devi smetterla di pubblicare certe foto”. Fatto. Ci siamo sposati e oggi abbiamo Leonardo che ha 4 mesi".

Se le diciamo Zaborze cosa ci racconta?

"È il quartiere in cui sono nato, a Zabrze. Quartiere, capisca il senso, ignorante. Sono l’unico ad esserne uscito bene. Ho abbandonato il pericolo di finire male, di fare una vita cattiva".

Il Bologna in 4 gare ha preso 2 cartellini rossi e ben 9 gialli.

"A Genova c’era una mezza rissa: che faccio, non vado ad aiutare gli amici? Qui siamo una famiglia: se c’è da intervenire per difendere un mio compagno, diciamo che dai tempi di Zaborze mi ricordo come si fa...".

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