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  • Spalmania: è il momento di riflettere, ma Semplici non si tocca

    Spalmania: è il momento di riflettere, ma Semplici non si tocca

    • Leonardo Valente
    Additare il mister come unico responsabile della sconfitta di Cagliari è riduttivo e troppo semplice. Penso che le colpe, se cosí le vogliamo chiamare, siano di tutti e in primis dei ragazzi scesi in campo al “Sardegna Arena". Questo non vuol dire che la Spal è composta di 11 giocatori inadatti alla categoria, ma che dopo l'ottima prestazione contro l'Inter di settimana scorsa, ci si aspettava una maggiore concentrazione dei biancoazzurri vista la posta in palio che c'era ieri pomeriggio a disposizione. Il mister ha ammesso le sue responsabilità, come sempre fatto da inizio stagione, ma in campo lui non scende e la salvezza passa dai piedi e la testa che il “toscanaccio" sceglie di gettare nella mischia. 

    Bisogna dunque riflettere su cosa non è andato e non sostituirsi, come brutta abitudine vuole soprattutto nel panorama dei social, al timone della nave che, con molti sacrifici da parte di società e staff tecnico, rimane a sole tre distanze dal punto di non ritorno occupato dal Crotone. Bisogna approfondire e ricordare che allo “Scida" si arriverá il 25 Febbraio dopo due difficilissime partite con Milan e Napoli. La situazione non è delle piú rosee, ma riuscire a mantenere le distanze e giocarsi tutto, o quasi, nella trasferta di fine mese non è certo impossibile. Bisogna ritrovare la determinazione che, nel brutto pomeriggio di ieri, si è intravista quando ormai il risultato era stato messo in banca da Sau. Bisogna ritrovare la concentrazione che aveva paralizzato il gruppo di Spalletti e che invece si è distratto lasciando, addirittura, un colpo di tacco (Castan per la precisione) in occasione del raddoppio sardo. Bisogna riattivare la precisione in regia, sulla mediana, perché si è capito che in serie A se sbagli non ti perdonano. 

    Sabato arriva a Ferrara un Milan rinvigorito dalla cura Gattuso, ma certamente affrontabile a viso aperto dalla Spal, che ha dalla sua due fattori importanti. Il primo è il “Paolo Mazza" davanti al quale i giocatori in maglia biancoazzurra sembrano essere piú responsabilizzati e piú combattivi; il secondo è una supposizione quasi paradossale. Con le squadre di alta classifica questa squadra sembra giocare meglio: togliendo i 5 gol presi dalla straripante Lazio e i 4 subiti a Torino contro i pluricampioni d'Italia (arrivati dopo un quasi 2-2 annullato dal Var) si denota che la Spal se la gioca sempre e bene con le big. Aggiungendo i tre punti strappati a Torino, Fiorentina e Atalanta si capisce che Sabato nulla è scontato e che arrivare ai tre punti è più che lecito.

    È il momento di riflettere e affrontare le prossime 15 gare che restano come fossero finali. Senza timore di qualsiasi avversario e ricordando che l'obiettivo è restare nella massima serie. Il tutto va fatto sostenendo mister Leonardo Semplici e non ipotizzando, con grave ingenuità, il suo possibile esonero. Va ricordato, a chi se lo fosse dimenticato, che non è solamente colui che ha riportato questa piazza ai massimi livelli, ma è l'allenatore che ha dato, e sta dando, domenica dopo domenica, una chiara identità a questo gruppo e al suo modo di giocare. Chi scenderá in campo dovrá dare il massimo e, non fare come qualche tifoso ingenuo che accantona facilmente, ricordare che si combatte per non tornare in cadetteria e continuare a sognare in serie A.

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