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  • Stop partite, ma niente rimborso per gli abbonati: il Codice civile tutela le pay-tv

    Stop partite, ma niente rimborso per gli abbonati: il Codice civile tutela le pay-tv

    Un virus che sta mettendo a dura prova il pianeta intero, coinvolgendo in maniera pesante anche il mondo dello sport. Calcio, NBA, Formula 1: tutti si fermano, nella speranza di ripartire al più presto e tornare alla normalità. All'orizzonte, però, ecco (almeno) un mese senza partite nè gare. Condizioni che si ripercuotono sugli abbonati delle pay-tv, che rischiano di pagare la quota mensile senza usufruire del servizio completo, in particolar modo gli utenti di Sky. A loro si aggiungono le società delle tlc che vendono la connessione internet.

    COSA DICE IL CODICE - Uno scenario che Repubblica prova a chiarire: ottenere il rimborso, per gli abbonati, non sarà facile. Il Codice civile, infatti, attraverso l'articolo 1256, spiega come il "debitore" (Sky) sia liberato dalla "obbligazione" (la trasmissione dell'evento) se sopravviene una causa "a lui non imputabile". La mancata disputa delle partite, dunque, non è una scelta di Sky, motivo per il quale l'emittente non è tenuta a risarcire gli abbonati. Condizioni ribadite anche nella Carta dei Servizi di Sky: qualora la mancata visione dell'evento non sia di sua diretta responsabilità, non è previsto alcun tipo di sconto o risarcimento. 

    E DAZN? - Da quanto filtra, tuttavia, Sky starebbe pensando ad alcuni omaggi per i clienti, costretti allo stare in casa. Un gesto di solidarietà verso cittadini e famiglie, ma non previsto dal Codice civile. Diversa è, invece, la situazione di Dazn. Gli utenti, infatti, possono disdire subito l'abbonamento mensile.

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