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  • Suburra 2, quando Manfredi Anacleti era 'er Marchese' della Lazio
Suburra 2, quando Manfredi Anacleti era 'er Marchese' della Lazio

Suburra 2, quando Manfredi Anacleti era 'er Marchese' della Lazio

  • Angelo Taglieri
Un po’ in sinti, un po’ in romano. Sempre con l’aria aggressiva di chi vuole uscire dall’ombra e prendersi tutto. Quella lingua sputata fuori continuamente che non riesce mai a dare un freno alle parole, quell’essere pronto a  tutto classico di chi non ha niente da perdere. Manfredi Anacleti ritorna nella seconda stagione di Suburra, interpretato ancora una volta da Adamo Dionisi, che ha vestito i panni del “capo degli zingari” anche nella pellicola cinematografica di Stefano Sollima, datata 2015. E se nella prima stagione è protagonista assoluto, nella seconda…




ER MARCHESE - No, nessuno spoiler. Non si vuole rovinare la visione di una magnifica serie a nessuno. Ma che c’entra Suburra con il calcio? Nella storia che vede sempre protagonisti Aureliano/Borghi, Spadino/Ferrara e Lele/Valdarnini non ci sono legami col mondo del pallone, solo malavita, politica e chiesa, ma c’è, appunto Adamo Dionisi, che prima di essere Manfre', era er Marchese, uno dei capi ultrà degli Irriducibili della Lazio




CADUTA E RINASCITA - L’arresto nel 2001, la detenzione, la rinascita, studiando recitazione nel carcere di Rebibbia E la Lazio. Membro degli Irriducibi, era chiamato er Marchese per quel suo modo galante di esprimersi (sì, decisamente diverso da Manfredi): seguiva i biancocelesti ovunque, all’Olimpico e in trasferta. “Ma ora sono cambiato perché ho il terzo occhio, visto che sono stato nell’inferno carcerario” le sue parole rilasciate in diverse interviste. Rinascita e ricaduta. 




DA SOLI - Già, perché spesso capita di inciampare di nuovo. Nel dicembre 2017, come scrisse Il Messaggero, l’attore romano aveva danneggiato la camera di un albergo in cui si trovava, nonché malmenato una donna che era con lui, con accuse anche di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Adamo Dionisi, però, venne assolto e ora rieccolo lì, intubato e nel lettino di un ospedale, in Suburra 2. Anche un po' a sorpresa, visto che lo scorso maggio aveva dichiarato: "Non ho ricevuto nessuna comunicazione , possiamo dire addio a Manfredi". E' sempre lì, duro e senza scrupoli davanti a tutti. Del resto, lo dice lui: “Pe’ piagne bisogna sta’ da soli”.

@AngeTaglieri88

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