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Tamponi per tutti, test e allenamenti separati per positivi e negativi: come il coronavirus cambia il calcio italiano

Tamponi per tutti, test e allenamenti separati per positivi e negativi: come il coronavirus cambia il calcio italiano

La Federazione dei medici sportivi italiani ha dettato la linea, un protocollo da seguire in vista della ripresa dell'attività agonistica che la Federcalcio spera diventi effettiva a partire dal prossimo 16 maggio. Una serie di istruzioni improntate alla massima sicurezza, per garantire la salute degli atleti e delle altre persone facenti parte del sistema. Fondamentali in tal senso i tamponi, anche per i giocatori risultati negativi sino ad oggi o comunque entrati in contatto con persone positive: importanti per capire se si tratti di asintomatici - magari con un'infezione in corso - o di rilevare attraverso il prelievo del sangue la presenza di immunoglobuline di tipo M, quelle che tracciano la risposta del sistema immunitario.

I controlli potranno essere frequenti - anche ogni 4 giorni - per avere dati costantemente aggiornati. Gli staff medici delle rispettive squadre hanno ricevuto inoltre il suggerimento di fare svolgere test atletici specifici, sotto sforzo fisico, prima di intraprendere il regolare percorso degli allenamenti in gruppo. Più lunga e dettagliata la procedura da seguire per quei calciatori risultati positivi a Covid-19 nelle passate settimane: dovranno svolgere esami clinici supplementari - sia a livello ematico che polmonare - per comprendere se l'infezione sia stata definitivamente superata e per ottenere il nulla osta e, soltanto dopo 15 giorni di lavoro graduale - tornare a tutti gli effetti in mezzo al resto dei compagni.

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