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  • Cuore Toro: Mazzarri vede l'Europa. Gomez non c'è, l'Atalanta neanche
Cuore Toro: Mazzarri vede l'Europa. Gomez non c'è, l'Atalanta neanche

Cuore Toro: Mazzarri vede l'Europa. Gomez non c'è, l'Atalanta neanche

  • Salvatore Lo Presti
    Salvatore Lo Presti
Il Toro che non ti aspetti batte una coriacea Atalanta e l'aggancia al sesto posto in classifica rinvigorendo le proprie ambizioni di conquistare un posto in Europa. A cavallo del quarto d'ora di riposo, fra il 42' (il minuto del gol di Izzo) e il primo della ripresa (Iago Falque ha fatto centro dopo appena trenta secondi dall'inizio della seconda frazione), il Torino ha costruito una vittoria preziosissima, che gli consente di dare lustro e prestigio alla propria classifica. Un Torino non certo brillante ma concreto, impeccabile tatticamente e sostanzioso, che ha continuato a tenere imbattuta la propria rete (sono ormai 467 i minuti di imbattibilità di Sirigu) e che dimostra di voler concludere in bellezza la stagione. La vittoria in settimana della Supercoppa Primavera e l'esordio di Millico negli ultimissimi istanti della partita sono le altre facce del felice momento della società.

Il velocissimo uno-due dei granata ha messo in ginocchio un'Atalanta non certo preparata a disputare la ripresa sotto di due lunghezze. La squadra di Gasperini ha giocato un buon primo tempo, ma si è trattato di una prestazione di quantità più che di qualità. La miglior impostazione del centrocampo, imperniato sui suggerimenti di Freuler e Pasalic e sulla corsa di Hateboer, Kulusewski (subentrato dopo 18' a Gosens) e le incursioni di Castagne, ha trovato un muro davanti a loro, muro che Ilicic e Zapata non sono mai riusciti a superare. All'Atalanta è mancata la precisione necessaria per aprirsi i varchi nella impeccabile retroguardia granata. Anche se a giustificare la scarsa pericolosità di Zapata e compagni non può bastare la pur pesante assenza di Papu Gomez.

A testimonianza della scarsa efficacia dell'azione offensiva atalantina basta ricordare che dopo un tentativo di Mancini ed uno di Castagne nel primo tempo, il solo tiro autenticamente pericoloso lo ha scagliato Zapata al 44' della ripresa, impegnando Sirigu nell'unico intervento difficile del pomeriggio. Il Torino ha costruito il successo su una grande concentrazione, un pressing a tutto campo asfissiante, una disponibilità di tutti i giocatori ad aiutare i compagni. Una vittoria di squadra, dunque che ha avuto i punti di forza nelle grandi prestazioni di Nkoulou e dell'esperto Moretti, nell'ordine di Lukic, nella generosità di Ola Aina, Belotti e Iago Falque. Ma quasi tutti i granata hanno dato un buon contributo ad un successo che può dare la svolta decisiva alla stagione.

Per tentare l'aggancio prezioso agli effetti della volata per l'Europa, Mazzarri ha presentato Lukic davanti alla difesa, al posto dello squalificato Rincon, e rispolverato Iago Falque al fianco di Belotti. A completare il centrocampo Meitè e Baselli, mentre sulle fasce giostravano De Silvestri e Ola Aina. Nell'Atalanta, priva di Gomez come detto, Gasperini ricorre a Castagne per sostenere Zapata ed Ilicic. Il centrocampo atalantino tiene bene il campo sfruttando bene le fasce laterali specie quella destra, cercando di innescare la tecnica di Ilicic su cui per fortuna del Torino fanno buona guardia Ola Aina e Moretti limitandone le serpentine, mentre Zapata è preda dell'esperienza di Nkoulou, cui non nega una mano d'aiuto Izzo.

L'Atalanta fa segnare una certa supremazia territoriale, ma l'attento dispositivo della difesa granata non concede gli spazi necessari per consentire a Zapata e compagni di far male. Il Torino punta le sue carte sui lanci lunghi per Belotti cui Masiello toglie anche il respiro, e sulle sgroppate sulle fasce di De Silvestri, ben suffragato dal rientrante Iago Falque, intraprendente e voglioso di riconquistarsi un posto al sole. L'Atalanta riesce a rendersi pericolosa con Mancini al 12' e con Castagne, imbeccato da Ilicic, al 23', ma le loro conclusioni finiscono fuori di poco. Il Torino riesce raramente ad arrivare alla conclusione. Ci prova Meitè dalla distanza al 36'. Ma la svolta arriva al 42': su corner battuto da Iago Falque, colpisce di testa Belotti, ribatte Baselli che colpisce il palo. Sul pallone si avventa Izzo e mette in rete firmando, dopo quello contro l'Inter, un altro gol pesante in questa sua stagione impeccabile.

Gasperini studia come cercare di recuperare, ma pronti-via la sua Atalanta subisce il secondo gol. Non sono trascorsi neanche 30'' quando Iago Falque si trova sui piedi un pallone dopo il velo di Belotti, pronto a lasciar scorrere un cross dalla sinistra di Meitè. Tiro preciso e angolato e 2-0. Il secondo gol galvanizza il Toro ed è una mazzata per l'Atalanta. Neanche con i ritocchi (Reca per Castagne e Barrow per Kulusewski) gli orobici trovano la qualità per impensierire Sirigu. E Mazzarri, con gli innesti di Ansaldi e Berenguer cerca solo di ridurre i rischi pur senza rinunciare a cercare il terzo gol. E nei secondi finali regala la prima seppur brevissima presenza in A al baby Millico.

IL TABELLINO

Torino-Atalanta 2-0 (primo tempo 1-0)


Marcatori: 42’ p.t. Izzo (T), 1’ s.t. Falque (T)

Assist: 1’ s.t. Meité (T)

Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; De Silvestri, Baselli (47’ s.t. Millico), Lukic, Meité (21’ s.t. Ansaldi), Aina; Falque (35’ s.t. Berenguer), Belotti. All. Mazzarri.

Atalanta (3-4-2-1): Berisha; Masiello, Djimsiti, Mancini; Hateboer, Freuler, Pasalic, Gosens (18’ p.t. Kulusevski; 26’ s.t. Barrow); Castagne (34’ s.t. Reca), Ilicic; Zapata. All. Gasperini.

Arbitro: Orsato di Schio

Ammoniti: 7’ p.t. Castagne (A), 33’ s.t. Nkoulou (T), 48’ s.t. Berenguer (T)

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