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  • Turrini: 'Ferrari denunciata da sette team, ecco cosa c'è sotto. Caos calendari? Zhang ha ragione, Agnelli e il servilismo'

    Turrini: 'Ferrari denunciata da sette team, ecco cosa c'è sotto. Caos calendari? Zhang ha ragione, Agnelli e il servilismo'

    Caro Leo Turrini, temo che dovremo partire dal virus.
    “Temo anche io. Viviamo un momento, ahinoi lungo, senza precedenti nella storia nazionale. E siamo tutti sull’orlo di una crisi di nervi”.

    Calcio italiano compreso.
    “Senti, a me era capitato di dire, proprio in questa amena sede, che non c’è scudetto che valga una epidemia. Mi pareva una assoluta banalità”.

    E invece...
    “Invece temo avesse ragione il solito Winston Churchill, che appunto non era un mediano del Liverpool. Con un filo di crudeltà mista a disprezzo, dichiarò che gli italiani combattono le guerre come se fossero partite di calcio e vivono il calcio come fosse una guerra. Il teatrino degli ultimi giorni ne ha dato conferma. Io proprio non capisco come sabato scorso, in assenza di qualunque indicazione scientifica!, la Lega Calcio possa aver decretato, insieme ad altre partite, il rinvio di Juve-Inter, prevista senza pubblico per il giorno dopo. Un gesto insensato”.

    Hanno tirato in ballo il danno alla immagine del Paese.
    “Ma dai!  Nemmeno Trump, che è Trump, oserebbe sostenere che l’immagine dell’America passa dagli spalti di Lakers-Clippers. Scusa, siamo tutti angosciati per i nostri cari, nel panico per gli anziani, cominciamo a sentire gli effetti economici del virus e qualcuno immagina fondamentale per la Patria l’applauso dal vivo dei tifosi per una rovesciata di CR7 o un dribbling di Lukaku?!? Ma come si fa?”

    Qualcuno ha sospettato pressioni juventine per non perdere il vantaggio, indubbio, del fattore campo.
    “No, no. Pubblicamente la Juve ha sempre affermato che si sarebbe attenuta alle disposizioni di governo, Regioni, prefetture. Poi, ma Agnelli non c’entra, ci sono sempre stati e sempre ci saranno gli ammalati di cupidigia di servilismo, quelli che sono realisti più del re. Ma è un altro discorso”.

    Il tuo presidente Zhang, tuo perché sei interista, si è molto arrabbiato ed è stato molto criticato.
    “Invece Zhang, a parte toni e riferimenti personali che altri eventualmente dovranno giudicare, era dalla parte giusta, come dimostra l’epilogo della vicenda. Si giocherà a porte chiuse e per un mese perché, ma guarda un po’, non c’è scudetto che valga una epidemia. Sempre lì torniamo. Aggiungo una cosa, di sicuro impopolare: prima ci rendiamo conto che il calcio non è l’ombelico del mondo e meglio sarà per tutti”.

    Ma alla fine questo campionato è regolare o no?
    “Intanto speriamo di riuscire a condurlo in porto, cosa che certa non è. Le condizioni sono estreme, ci sono squadre ferme da tre settimane in campionato come l’Inter, la Juve non gioca da undici giorni. Tutto ciò non è normale, ma vorrei si capisse che dipende anzi tutto dal virus e non da un mostruoso complotto. Poi ci sono stati gli errori della Lega Calcio di cui ho detto, ma riconosco che non è semplice per nessuno gestire questa fase, a qualunque livello”.

    A proposito di complotti, riusciresti a spiegare cosa sta accadendo in Formula Uno tra la Ferrari e rivali come Mercedes e Red Bull?
    “Ci proverò, così mi distraggo un poco. Allora, hai presente un mistero avvolto nell’enigma? Parto dall’inizio. Fine estate 2019. Improvvisamente la Rossa si mette a volare. Leclerc e Vettel vincono tre Gp di fila e conquistano una pole dopo l’altra”.

    Tra lo stupore generale.
    “Esatto. Stupore e incazzatura dei rivali, che sospettano irregolarità sul motore del Cavallino”.

    Avevano ragione?
    “Aspetta. Sollecitata da Mercedes e Red Bull, la federazione internazionale apre un’inchiesta. Che si risolve in un nulla di fatto”.

    Ma allora...
    “Aspetta ancora. I rivali però non mollano e fanno scivolare sui tavoli degli ispettori Fia una dettagliatissima spiegazione dei sistemi che la Ferrari usa per far volare la sua macchina...”

    E da dove arrivava la soffiata?
    “Qui ci vorrebbe Le Carre’, l’autore della Talpa. Ad ogni modo la Fia, servendosi delle informazioni fornite da Gola Profonda, riapre le indagini. Non riesce però a dimostrare il dolo da parte della Ferrari, che di fatto aveva dato una interpretazione del regolamento tecnico molto audace, molto al limite, ma non palesemente illegale”.

    Che casino!
    “Più o meno. Va a finire che Fia e Ferrari transano, per usare un linguaggio giuridico. Cioè concordano di essere in disaccordo, nel frattempo la federazione cambia la norma incriminata in senso sfavorevole alla Rossa e la cosa andrebbe in archivio così. Niente processo sportivo, contenuti dell’intesa tra le parti secretati. Solo che...”

    Solo che?
    “A parte Alfa e Haas, che sono clienti di Maranello, gli altri 7 team insorgono. Fanno una protesta ufficiale, reclamano trasparenza e minacciano richieste di risarcimento”.

    Chi ha ragione e chi ha torto?
    “In F1 l’opacità dei percorsi decisionali purtroppo è una prassi, da decenni. Questa è l’ennesima battaglia di potere, su cose che all’appassionato comune restano oscure. In compenso a me affascina molto il mistero del Soffia. La Ferrari vince poco e per giunta non ha molti amici nei box”.

    Ma tu lo sai chi è Gola Profonda?
    “Passiamo alla prossima domanda”.

    L’ultima. Non mi hai ancora detto chi vince il Derby d’Italia.
    “La salute pubblica. E meno male”.

    di Daniela Bertoni 

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