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  • Udinese, Pradè: 'Ci voleva un elettroshock. Tudor? Da giocatore lo detestavo...'
Udinese, Pradè: 'Ci voleva un elettroshock. Tudor? Da giocatore lo detestavo...'

Udinese, Pradè: 'Ci voleva un elettroshock. Tudor? Da giocatore lo detestavo...'

Daniele Pradè, responsabile dell'Area Tecnica dell'Udinese, ha lasciato intendere chiaramente quali siano le caratteristiche che ha individuato nel tecnico Igor Tudor: "Era uno dei calciatori che detestavo di più. Adesso mi servono le qualità che metteva in campo per dare una scossa a tutti". Quali siano queste qualità, Pradè lo aveva dichiarato poco prima: "La situazione è molto difficile e Tudor dovrà tirarcene fuori con 'presunzione', grinta e determinazione. Lui ha già esperienza in campionati di livello. Ci siamo conosciuti ieri e mi hanno colpito la sua personalità e la sua conoscenza del calcio. Quest’anno non avrà gli stessi problemi che ha trovato l’anno scorso grazie al buon lavoro svolto dal tecnico precedente, ma a lui chiedo identità e forza. Gli ho detto di dimostrarmi, in queste 11 partite che rimangono, di essere l'uomo giusto per l'Udinese."

Oltre che del nuovo mister, l'ex dirigente di Roma e Fiorentina ha parlato del proprio operato e di Davide Nicola: "Ieri non è stato facile per me parlare con Nicola e il suo staff: anche nel calcio esistono i rapporti interpersonali, e questa è stata una decisione difficile da prendere. Ho letto oggi sui giornali che prendiamo decisioni alla leggera, ma posso assicurare che qui c’è tutto fuorché leggerezza. Sono due mesi che dico di eliminare polemiche futili, chiedendo di concentrare le forze di tutti per arrivare alla salvezza. Questo è il momento per capirlo fino in fondo. A questo punto del campionato, le decisioni le prende la classifica, e se ne devono rendere conto soprattutto i giocatori. Oggi a tutti - e quando dico tutti intendo tutti, dallo spogliatoio ai media - serviva un elettroshock. Ribadisco per l’ennesima volta che la famiglia Pozzo mi ha preso per prendere delle decisioni e intendo prenderle fino in fondo. Abbiamo fatto degli errori e adesso dobbiamo essere bravi a capire quali sono e porvi rimedio. Ora dobbiamo portare la barca in porto, cioè raggiungere la salvezza, e solo dopo si prenderanno delle decisioni."

 

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