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  • Udinesemania: Lasagna ancora 'indigesta' ai tifosi friulani
Udinesemania: Lasagna ancora 'indigesta' ai tifosi friulani

Udinesemania: Lasagna ancora 'indigesta' ai tifosi friulani

  • Nicola Santarossa
Fare ironia sull’attaccante dell’Udinese è facile, specialmente se dopo una stagione esaltante come quella scorsa il bomber bianconero sia attualmente ancora a secco, o meglio non abbia ancora raggiunto una sufficienza in pagella in 4 match giocati.

KL15, classe ’92, non è ancora riuscito a timbrare il cartellino né ad offrire prestazioni alle quali tutti siamo abituati: dietro a questa crisi c’è però una spiegazione tattica, che va oltre ai problemi che il giocatore mantovano sta dimostrando di avere in campo. Infatti, causa l’infortunio di Barak, il tecnico spagnolo Julio Velazquez è stato costretto a cambiare modulo, passando da un 4-2-3-1 più offensivo a un 4-1-4-1 che non aiuta Lasagna a concretizzare gli attacchi friulani, lasciandolo solo in attacco perso tra i difensori avversari, soprattutto in fase di non possesso.

Ieri contro il Toro, oltre ad essere emarginato tra le maglie granata, si è visto un ragazzo giù di corda e quasi sconsolato: appoggi sbagliati, tanta corsa a vuoto per alludere ad un pressing inutile (in quanto i compagni non lo seguivano e preferivano aspettare la manovra rivale), ma più di ogni altra cosa zero tiri in porta, dato fondamentale per qualsiasi attaccante.

Per questa ragione, dopo aver inserito un’altra punta (Teodorczyk), l’allenatore iberico ha preferito arretrare Lasagna, aiutando, con la corsa e la grande determinazione che lo caratterizza, il recupero palla e le ripartenze immediate per impensierire la difesa piemontese.

I tifosi friulani sono dalla parte di Kevin, vedasi la standing ovation di inizio partita (quando lo speaker ha fatto il suo nome) e i cori che gli sono stati dedicati attorno al 15esimo minuto. Anche quando è stato sostituito a 5’ dalla fine, i supporters bianconeri lo hanno accompagnato fuori dal campo con un grande applauso, simbolo di gratitudine e di sostegno.

Del resto giudicare un giocatore dopo sole quattro partite, tra l’altro non banali, risulta quasi grottesco: è vero che non gli son mancante le occasioni (a Parma e nel match casalingo contro la Sampdoria principalmente, dove si è fatto ipnotizzare rispettivamente da Sepe e Audero), però è da aggiungere anche che il modulo non lo favorisce particolarmente e che i compagni di reparto non si conformano al suo modo di giocare, come invece succedeva in passato.

La bocciatura di quest’inizio stagione, dunque, può essere per Lasagna un buon trampolino di lancio verso la risalita individuale e non: è lui che deve trascinare a suon di gol l’Udinese, cercando sì di aiutare la squadra, ma anche ripagando l’eterna fiducia che i tifosi stanno dimostrando nei suoi confronti, continuando a manifestare il grande amore per i colori che indossa e il forte attaccamento alla maglia che lo ha contraddistinto fin da subito.
 

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