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  • Verona ed Empoli, due provinciali di livello: Tudor con gli occhi della tigre, Andreazzoli carica un orologio svizzero

    Verona ed Empoli, due provinciali di livello: Tudor con gli occhi della tigre, Andreazzoli carica un orologio svizzero

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Al gran ballo delle provinciali di alto rango alla fine la spunta il Verona, eppure il pari l’Empoli l’aveva meritato tutto. Così va il calcio, che è la scienza del pallone che rotola e risponde a ragioni insondabili e tutte sue. La squadra di Tudor - quinta vittoria di fila in casa su altrettante gare – ha bevuto sangue di leone e di fronte all’avversaria di turno sgrana famelici occhi di tigre. Non molla mai, macina calcio a cento all’ora e dai e dai giusto al 90’ indovina il varco esatto per battere Vicario con un tiro da cinque metri scoccato da Tameze, uno dei migliori dei suoi. Si rompe così l’equilibrio raggiunto dai gol di Barak e Romagnoli. Stucchevole chiedersi se il verdetto sia giusto oppure no. Resta la certezza di due squadre che scoppiano di salute, hanno il piacere di giocare al calcio, rifuggendo da tatticismi ed espedienti e onorano lo spettacolo. Complimenti a Tudor e Andreazzoli. Per strade diverse, quasi opposte, hanno allestito formazioni di sicuro spessore. Provinciali sì, ma di alto livello. Ed è questo che conta.

    COME PARTONO - Verona in edizione confermata, stessa formazione iniziale di Napoli, dove colse un bel pareggio. Andreazzoli è costretto a rivoltare l’Empoli come un calzino. Un attacco gastrointestinale di gruppo ha messo ko parecchi uomini destinati a giocare e pure alcuni membri dello staff. Formazione rimaneggiata, Stulac, Haas, Henderson, Fiamozzi, Romagnoli e Luperto (e all’ultimo pure Mancuso per Cutrone) vanno in campo, alla panchina vengono destinati Stojanovic, Ricci, Bajrami, Bandinelli e Zurkovski. Tridente offensivo formato da Di Francesco a supporto di Pinamonti e Mancuso. Nell’Empoli sono tutti titolari e Andreazzoli nell’intervista pre-gara lo aveva sottolineato. Alla prova del campo la squadra gira come un orologio svizzero, tutti sanno cosa fare e lo fanno mediamente bene. Pur essendo costruita per un gioco del tutto diverso dal palleggio stretto dei toscani, il Verona sta alla pari dell’avversaria e alla lunga anche un gradino più in su. Tudor ha raccolto l’eredità di Juric, squadra fisica, duelli uomo contro uomo e verticalizzazioni improvvise. Simeone, premiato come miglior marcatore dell’ultimo mese (otto centri, record europeo) fa il perno per le discese di Barak, l’ispiratore delle manovre gialloblù. Faraoni e Casale impegnano le fasce (meglio il primo, il secondo nella ripresa lascerà a Lazovic), le penetrazioni centrali appartengono a Tameze, con Veloso a dettare i tempi di gioco e Caprari folletto pazzerello lungo l’out di sinistra. Furibondi i duelli corpo a corpo fra Dawidowicz e Pinamonti e sull’altro fronte di Luperto con Simeone che si becca pure un giallo per proteste. 

    PRIMI SQUILLI - Primo tempo tirato e divertente, un’azione di qua, una di là, il pubblico non si annoia. Le due squadre peccano di precisione e si capisce; si gioca a ritmi forsennati, con tocchi di prima e non tutti i giocatori hanno i piedi delicati di Veloso, Barak, Pinamonti e Caprari. La volontà supplisce dove non arriva la tecnica. Primo squillo dI Henderson, siluro da 25 metri e pallone che si schianta all’incrocio dei pali, con Montipò strabattuto. Secondo squillo ancora dell’Empoli, sul delizioso cross da destra di Di Francesco (uno dei più vispi) Pinamonti cicca un facile pallone da spedire in gol. Il Verona fatica a trovare le linee di gioco, l’Empoli fa densità nella zona centrale e chiude bene gli sbocchi sulle fasce, specialità della premiata ditta Tudor & C. Il tecnico veronese ha il fuoco di sant’Antonio, si agita e gesticola e alla mezzora l’arbitro Gariglio lo ammonisce per proteste. La replica del Verona viene da Caprari, sul suo assist il colpo di testa di Gunter è fiacco e Marchizza fa scudo col petto. 

    BOTTA E RISPOSTA - Meglio il Verona nella ripresa. Tudor ha tolto il fiacco Casale per Lazovic e proprio da un’iniziativa del serbo sulla sinistra esce il gol del vantaggio. Sul cross calibrato spunta la testa di Barak e il pallone entra di giustezza nella porta di Vicario. E’ la miccia che accende un match già sulfureo di suo. Gariglio dirige all’inglese, a volte troppo all’inglese, per fortuna i giocatori non perdono le staffe e si resta dentro il regolamento. Andreazzoli prova a mischiare le carte. Fuori Mancuso per Bajrami e dentro anche Ricci per l’acciaccato Henderson. L’Empoli si dispone con l’albero di Natale, ossia col 4-3-2-1. Il Verona non smette di spingere. Caprari lievita come un dolce ben cotto, spara di destro e trova le dita protese di Vicario, ma l’Empoli è tutt’altro che rassegnato. Al 22’, lungo cross da sinistra di Ricci, Pinamonti tocca male sottomisura, il pallone sfiora lo stinco di Tameze, inganna Gunter che cicca il rinvio e ad un metro dalla linea Romagnoli tocca nel sacco. 1-1 e primo gol in serie A per il capitano empolese. 

    L'ASSALTO - Partita sempre più avvincente, Il Verona attacca a grandi folate, allargando il gioco come non era riuscito a fare nel primo tempo. L’Empoli si difende ma non scende in trincea, anzi. Il nuovo entrato fa faville. Bajrami va due volte al tiro, due volte Montipò ci mette una pezza. Nessuno ci sta a pareggiare e tutti vogliono vincere. Il forcing del Verona è tambureggiante, Barak e Caprari guidano la truppa all’assalto della porta di Vicario, ben protetta dal trio Fiamozzi, Romagnoli, Marchizza. E la banda di Andreazzoli punge in contropiede. Nel finale l’Empoli è passato alla difesa a tre, con l’ingresso di Asllan e Bandinelli a centrocampo al posto di Haas e Stulac; poi Ismailj subentrerà a Di Francesco per un epilogo rimasto in equilibrio fino al 90’.
    Allo scadere del fatidico minuto, l’ennesimo tentativo del Verona produce il gol. Tocco corto di Barak per Tameze, controllo e tiro ravvicinato, la deviazione involontaria di Luperto mette Vicario fuori causa. 2-1 Verona. Gariglio concede tre minuti di recupero che diventano 7 per via dei cambi ordinati d Tudor e di alcune gherminelle veronesi. Scherzetti di un regolamento che rifiuta di passare al tempo effettivo, che taglierebbe la testa a molti tori.  

    IL TABELLINO

    Hellas Verona-Empoli 2-1

    Marcatori: 5' s.t. Barak, 22' s.t. Romagnoli, 46' s.t. Tameze

    Assist: 5' s.t. Lazovic, 46' s.t. Barak

    VERONA (3-4-1-2): Montipò; Dawidowicz, Günter, Ceccherini; Faraoni, Tameze (dal 50' s.t. Sutalo), Veloso, Casale (dal 1' s.t. Lazovic, dal 50' s.t. Magnani); Barak, Caprari; Simeone (dal 49' s.t. Hongla) . All. Tudor

    EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Fiammozzi, Romagnoli, Luperto, Marchizza; Haas (dal 30' s.t. Asllani), Stulac (30' s.t. Bandinelli), Henderson (dal 11' s.t. Ricci); Di Francesco (dal 39' s.t. Ismajili) ; Pinamonti, Mancuso (dal 12' s.t. Bajrami). All. Andreazzoli

    Arbitro: Gariglio

    Ammonizioni: 29' p.t. Tudor, 30' p.t. Simeone, 43' p.t. Luperto (E), 25' Francesco (E), 36' s.t. Bandinelli.

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