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  • Viktoria Plzen-Roma, le pagelle di CM: Pastore da Presepe. Santon sbaglia tutto

    Viktoria Plzen-Roma, le pagelle di CM: Pastore da Presepe. Santon sbaglia tutto

    • Francesco Balzani
    Viktoria Plzen- Roma 2-1


    Mirante 5,5: Seconda stagionale, prima europea. Contro l’Udinese non era stato esente da colpe, stasera ha giusto il rimpianto di non avere passato queste due ore scarse a cercare qualche regalo nei mercatini di Natale di Plzen. Serata noiosa, fredda e noiosa fino al gol di Kovarik su cui non può nulla. Sul raddoppio non si fa in tempo ad applaudirlo sulla prima respinta.   

    Santon 4: In aerea è gentile come un maggiordomo e fa accomodare proprio tutti. Con il passaggio dalla adolescenza alla maturità sembrava aver affinato una dote: quella di non risultare invadente per non commettere errori. Una modestia che gli strappare qualche 6 in pagella in più ma che rimarca la poca ambizione del terzino. Questa sera torna il Santon formato interista e dopo aver provato a regalare di testa il gol al Plzen, buca clamorosamente su Kovarik. Come se non bastasse ecco un altra botta di matita sulla schiena dallo stesso Kovarik in occasione del raddoppio.  Mezzo voto in più per il cross-assist per Under. (30’st Florenzi ng: fare peggio di Santon era quasi impossibile)

    Manolas 4,5: Sorprendentemente in campo (i 2,7 milioni fanno gola alla Roma). Il greco prova a rialzarsi  dallo scivolone di Cagliari anche se per farsi perdonare dovrebbe fare di meglio che fermare - con qualche difficoltà - l’anonimo Chory. Per esempio con Piatek domenica sera. Eppure anche stasera Kostas va in bambola ed è protagonista in negativo su entrambi i gol dei cechi. Va detto che deve spesso tappare le falle dei compagni di reparto. 

    Marcano 4: Anche il Moreno 2.0 si riaffaccia sul balcone per prendere un po’ d’aria fresca. Lo spagnolo resta spesso in area di rigore causando l’abbassamento della linea e incoraggiando gli avversari. Manolas deve pensare a coprire anche la sua zona di campo. Una statuina, anzi una statuona, di marmo. C’è molto di meglio in giro, anche in Italia.

    Kolarov 5: Prova a rompere la monotonia del giro palla allo sbadiglio della gara. E’ come inserire un assolo di chitarra rock in una sonata di Allevi. Poi però si perde i dirimpettai sulla fascia ed entra pure lui nel mood negativo di una serata che sarà dimenticata presto. Travolto pure in occasione del vantaggio ceco, pare il cugino di campagna dell’ Aleksandar Magno che conosciamo. 

    Nzonzi 5,5: Titolare inamovibile per mancanza di alternative. Dopo aver staccato la spina nel finale contro il Cagliari ricomincia palleggiando sulla mediana e assicurando come al solito un giro palla gradevole ma poca verticalità. Tanto possesso quindi, e poco arrosto. Dopo il gol di Under prende un po’ di fiducia, ma non è che smuova montagne. (35’st Lu.Pellegrini 5:  un tiro cross che impegna il portiere e un doppio giallo in 10 minuti forse un po’esagerato. Deve maturare)

    Cristante 5: Di indole e carattere non è uno che infiammi le folle. Ma stasera sembra ancora più triste del solito e si fa sorprendere in più di un’occasione dai colleghi cechi. I passi in avanti visti nelle ultime uscite in campionato stasera hanno trovato il semaforo rosso. Un bel tiro da fuori nel finale tanto per ricordarci di lui. 

    Under 5,5: Trova un bel gol di precisione da dentro l’aerea, ma fino a quel momento era stato ampiamente sotto il 6 per l’apatia offensiva, in più serve un assist in scivolata a Kovarik che per fortuna manda alle stelle. Prova a riprendersi con un paio di triangolazioni con Schick e Pastore, ma i due compagni non hanno troppa voglia di stupire.  E lui nemmeno. 

    Pastore 4: Il ritmo è basso quindi non ha particolari problemi. El Flaco che doveva far innamorare Roma si ritrova a sgambare in una sorta di amichevole. Prova un tiro senza pretese al 18’, poi passeggia pensando forse alla lista dei regali da fare a Natale. Errori in fase di copertura, in fase di impostazione (con qualche tacco di troppo), e un continuo nascondino dietro le maglie rosse che vanifica il lavoro dei compagni. Così risulta pure difficile giudicarlo. Ridateci Zaniolo e Pellegrini che insieme non riescono a eguagliare lo stipendio del fu Pastore. Recuperarlo appare impresa improba. (14’st Zaniolo 5,5: dopo pochi secondi il primo guizzo. Ha tutto un altro passo rispetto all’argentino, ma da un suo errore a centrocampo nasce il gol degli avversari)

    Kluivert 5: Prova a accendere qualche luce di Natale nella noia di Plzen, ma dopo aver fallito due volte la presa si adatta pure lui alla noia.  Piccolo risveglio al 22’ quando si inserisce in aerea trovando l’uscita pronta del portiere, poi un’altro tentativo nella ripresa. Insomma è il più vivo anche se è poco concreto. E’ pure l’unico che fa sentire i tacchetti. 

    Schick 4: Sente aria di casa, ma nemmeno la fresca neve ceca lo risveglia da un torpore mistico che di solito avvolge orsi e ghiri durante l’inverno. Il conto alla rovescia per il ritorno di Dzeko sta per terminare. Regala qualche solito numero di tecnica fine a se stessa. Ma per quel tipo di giocatori basta pescare nella serie A di beach soccer. Frana al minimo contatto. 

    Di Francesco 4: Non era questa la gara in cui cercare riscatto, ma se si aspettava un segnale può tornare a casa molto deluso. La Roma cammina, sbaglia, non combatte e gioca malissimo. Pure le risposte dai singoli trovano costantemente il no signal. C’è l’alibi della mancanza di obiettivo, ma non è che in campionato si sia visto di più. E non ci porti il dato sul possesso palla. C’è aria funesta. 



    Hruska 6: Come Mirante passa il primo tempo più ad ammirare la neve che scende che i palloni che arrivano. Ne blocca uno senza problemi al 18’ su Pastore, poi una buona uscita su Kluivert. Nella ripresa prova ad allungarsi sul gol di Under e respinge bene su Pellegrini. 

    Havel 6: Soffre Kolarov nei primi minuti, poi si riprende la fascia tra alti e bassi. 

    Hejda 5,5: Buona guardia su un paio di palloni pericolosi in aerea, ma in fase di impostazione sbaglia troppo. Su gol di Under resta a guardare. 

    Hubnik 6: Arginare Schick non è certo impresa colossale. Lo fa senza sudare, ma pure lui si fa sorprendere centralmente da Under. 

    Limbersky 7: Il più vecchietto della rosa prova a far valere le doti d’esperienza contro Under. L’ex modenese non trova particolari difficoltà e tenta pure belle palle tagliate in avanti. Cala nel finale. 

    Prochazka 6,5: Approfitta dell’ennesima serata no del centrocampo della Roma. 

    Hrosovsky 6,5: Vedi sopra, con qualche giocata di fino in più. Niente male. 

    Kopic 6,5: Sfugge a Kolarov e - seppur con qualche pausa - è uno dei più attivi tra i padroni di casa. Lo si vede quando serve un pallone perfetto a Kovarik dal quale nasce il gol ceco. (28’st Petrzela 7: è una furia e ribalta la gara)

    Cermak 7: Aspetta una buona mezz’ora prima di farsi notare, ma quando capisce che Cristante e Nzonzi soffrono in pressione non si risparmia. Prova pure la conclusione nella ripresa. Si muove tantissimo.  (36’st Horava ng)

    Kovarik 7,5: Ha un’occasione d’oro dopo 25 minuti ma spara alto dall’altezza del dischetto. E’ l’occasione più importante del primo tempo. Non spreca quella nella ripresa che pesa come un macigno per il Viktoria. Ci mette pure l’assist per il raddoppio. 

    Chory 7: Si muove bene, cerca sempre lo spazio giusto e a volte lo trova. E quando arriva il pallone giusto trova pure il gol qualificazione. (42’ Reznicek ng) 

    Vrba 7,5: Questa Champions gli aveva già regalato sorprese positive, ma stasera può davvero esultare per la buona prestazione dei suoi e per una qualificazione strameritata in Europa League. 

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