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  • Intermania: la maledizione di Thohir, il presidente più furbo e meno amato

    Intermania: la maledizione di Thohir, il presidente più furbo e meno amato

    • Cristian Giudici
    Ci voleva Erick Thohir per spezzare l'incantesimo nella fiaba dei gufi e delle colombe. Quasi dieci mesi dopo l'1-3 con la Roma (di Spalletti), il presidente indonesiano torna a San Siro e l'Inter (di Spalletti) perde con lo stesso punteggio contro l'Udinese, che ingligge la prima sconfitta stagionale alla (ex) capolista. Rovinando la festa agli oltre 50mila tifosi presenti allo stadio, addobbato con altrettanti cappucci nerazzurri da Babbo Natale in regalo. 

    FESTA ROVINATA - Prima del calcio d'inizio il pubblico viene invitato a cantare Inter Bells: "Questo è il momento più importante", dice chi è in campo col microfono in mano... L'iniziativa toglie tempo ai soliti riti pre-partita e così si ascolta solo il ritornello di "C'è solo l'Inter", senza la strofa dedicata all'avvocato Prisco: "Lui diceva che la serie A è nel nostro Dna, io non rubo il campionato ed in serie B non son mai stato!". Scaramanzia, questa sconosciuta. 

    GIU' DOPO L'EXPLOIT - Scherzi a parte, evidentemente le goleade non fanno bene a capitan Icardi (autore di 17 gol in altrettante gare di questo campionato e nella top 10 dei marcatori nerazzurri di tutti i tempi a quota 95 reti) e compagni. Nella scorsa stagione, dopo il 7-1 all'Atalanta, il 2-2 sul campo del Torino e la sconfitta in casa con la Sampdoria aprirono una striscia negativa di 8 giornate senza vittorie. Ora al 5-0 sul Chievo sono seguiti gli 0-0 con Juventus e Pordenone (sconfitto ieri a Renate al 94°) prima del ko con l'Udinese. Dopo un primo tempo incoraggiante (risultato parziale di 1-1 con 15 conclusioni a 2, 7 tiri in porta a 1, 9 calci d'angolo a 1 e il 65% di possesso palla), la squadra è improvvisamente crollata nella ripresa. 

    CONTRO I GUFI - Come evitare che la storia si ripeta? In un colpo solo l'Inter è scivolata dal primo al terzo posto (quarto potenzialmente se la Roma vincesse il recupero con la Sampdoria), ma la classifica le sorride ancora. Suning deve rispondere all'appello lanciato da Spalletti, facendo chiarezza sul mercato di gennaio. Il popolo nerazzurro ha diritto di conoscere le intenzioni della proprietà, se e perché abbia deciso di frenare gli investimenti sul calcio in Cina e in Italia. Il fair play finanziario non è l'unico motivo valido. Entro il prossimo 30 giugno, per evitare sanzioni dall'Uefa, l'Inter dovrebbe generare in plusvalenze almeno un'altra cinquantina di milioni. Quasi la stessa cifra che la famiglia Zhang offre per rilevare il 30% delle quote azionarie ancora in mano a Thohir, il quale però ne chiede almeno quattro volte tanto (200 milioni di euro!) per farsi da parte. L'indonesiano è il presidente più furbo e meno amato della storia nerazzurra: vedremo se stasera ci sarà alla cena di Natale. Ecco l'altro lato della medaglia nell'avere proprietari stranieri, che mettono i propri interessi economici sempre davanti al bene dell'Inter: non come faceva Moratti...
    Nel frattempo tocca alla squadra dimostrare di che pasta è fatta una volta tornata coi piedi per terra, rialzandosi già nell'anticipo di sabato pomeriggio sul campo del Sassuolo. Perché il cigno nerazzurro non può e non deve tornare un brutto anatroccolo: anzi, vuole subito far tornare colombe i gufi. 

    @CriGiudici 
     

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