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  • Chiesa, Rabiot e...: tutti quelli il cui destino alla Juventus passa da Allegri

    Chiesa, Rabiot e...: tutti quelli il cui destino alla Juventus passa da Allegri

    • Redazione CM
    Il passaggio in finale di Coppa Italia, seppur regali alla Juventus la concreta possibilità di poter concludere - dopo due anni a secco - la stagione con un trofeo, non può invertire un giudizio complessivo, fatto di alti e bassi lontani dall'idea di squadra vincente tatuata nel dna bianconero. La decisione sulla posizione di Massimiliano Allegri sembra ormai scritta, con il tecnico livornese sempre più lontano da una permanenza a Torino oltre il finale di stagione

    NUOVO PROGETTO - Coppa Italia o meno, la Juventus dovrà in ogni caso ripartire con un progetto rinnovato, non solo per necessità di dare uno scossone a livello di guida tecnica, ma anche per ripensare la rosa in alcune zone del campo. E così, con il probabile addio di Allegri, si configura una situazione che influirà inevitabilmente sullo status di alcuni giocatori. A pagare indirettamente lo scotto saranno i "fedelissimi di Max", quelli più valorizzati durante la sua gestione,  mentre dall'altra parte potranno sperare di ritagliarsi uno spazio maggiore alcuni elementi meno impiegati nel triennio allegriano.

    MORS TUA VITA MEA - A trarre giovamento da un eventuale esonero di Allegri potrebbe essere sicuramente Federico Chiesa, volto dell'insoddisfazione silenziosa e in chiara sofferenza nell'ultimo periodo. Mai in sintonia con l'idea di gioco del tecnico bianconero, l'esterno d'attacco (è quella la posizione in cui ha saputo rendere di più in carriera, non come seconda punta) potrebbe risultare rivalutato da un eventuale Allegri out, non tanto per feeling personale, quanto per questioni di libertà offensiva e compatibilità con il modulo. Discorso a parte, invece, quello della situazione contrattuale e del necessario rinnovo del contratto in scadenza nel 2026. Come per Chiesa, la scelta di ripartire con una nuova guida tecnica restituirebbe linfa anche a chi, come Iling Junior o Timothy Weah ha fatto fatica a imporsi ed ha trovato poco spazio nelle gerarchie dell'allenatore ex Milan (solo 570 minuti il primo, circa 900 in tutto il campionato il secondo). Anche in questo caso, dunque, il futuro si lega a doppio filo a quello di Allegri.

    I FEDELISSIMI - Dall'altro lato, a rischiare di finire ai margini in caso di addio del tecnico sono i fedelissimi. Coloro che - in un modo o nell'altro - hanno giovato dei dettami tecnico-tattici di Allegri in questi anni. Emblematico l'esempio di Adrien Rabiot, capace di rendere sotto Allegri come mai in carriera, ergendosi a leader del centrocampo juventino e incrementando notevolmente anche i propri numeri in zona gol. Allo stesso modo, chi in un certo senso "dipende" da Allegri è Mattia De Sciglio, il fedelissimo per eccellenza, che pur non avendo trovato né continuità, né crescita, non è mai stato messo in dubbio. Situazione, questa, che si andrebbe drasticamente a capovolgere. A parte, infine, il discorso su Alex Sandro,  il quale appare a fine ciclo e con ogni probabilità saluterà a prescindere da tutto. Allegri o non Allegri.

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    bobmarco
    bobmarco

    "Emblematico l'esempio di Adrien Rabiot, capace di rendere sotto Allegri come mai in carriera, er...

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