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  • Lazio: Braafheid è l'asso nella manica

    Lazio: Braafheid è l'asso nella manica

    • M. A.
    Da oggetto misterioso ad autentica sorpresa. Per Edson Braafheid si apre un nuovo capitolo. Per l’olandese la Lazio rappresenta l’ultimo treno. Una nuova vita per intenderci. Ora o mai più per il ragazzaccio con la faccia d’angelo. La convincente, a tratti straripante, prestazione contro il Cesena - riporta Il Messaggero - ha fatto strabuzzare gli occhi a tanti tifosi, ma soprattutto a Pioli e diversi compagni di squadra che a luglio, in verità, l’hanno accolto con un pizzico di diffidenza. Lui, sul campo ha lavorato duro, fino a guadagnarsi non solo il contratto, un anno più opzione per altri due, ma pure la stima dei giocatori e soprattutto dell’allenatore. A luglio il terzino biancoceleste è arrivato quasi di nascosto. Per i tifosi era uno sconosciuto, l’ennesima scommessa del diesse Tare che sarebbe andata in frantumi nel giro di qualche settimana, considerando il suo ultimo anno, con nessuna presenza all’attivo. Pensare che qualche anno fa, a cavallo tra il 2003 e il 2005, Edson in Olanda era considerato uno dei giocatori di maggior talento. E’ cresciuto ed esploso nell’Utrecht, poi, terminato il contratto e rifiutato il rinnovo, nel 2007 ha firmato per il Twente. Da lì in poi è stato un crescendo con la chiamata in nazionale, un caso federale legato alla sua convocazione per le Olimpiadi del 2008, alle quali non ha poi partecipato per giocare in Europa con il suo club, per finire poi al Bayern Monaco, il coronamento di una carriera. In Bundesliga però le cose non vanno, un po’ per il suo carattere, non proprio irreprensibile, un po’ anche per sfortuna dovuta molto ad una fama che non gli si addice. 'Non capisco perché tutti pensano che sia un cattivo ragazzo, io faccio solo il mio lavoro che è giocare a calcio, la mia passione', spiegava Edson in una vecchia intervista.

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