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  • Palazzi a CM: 'Kovacic un idolo, sogno di giocare nell'Inter. Primavera? Il salto con la Serie A è enorme'

    Palazzi a CM: 'Kovacic un idolo, sogno di giocare nell'Inter. Primavera? Il salto con la Serie A è enorme'

    • Emanuele Tramacere

    L'Inter Primavera viaggia come un treno e, nel momento di difficoltà, Walter Mazzarri prima e Roberto Mancini poi, si sono rivolti proprio alla florida cantera nerazzurra per completare l'organico di partita in partita. Andrea Palazzi è uno di quei ragazzi chiamati in causa nel corso di questa annata, fra l'esordio in Europa League contro il Saint Etienne e l'amichevole in Marocco contro il Paris Saint Germain. Classe 1996, Palazzi è nato e cresciuto a Milano e ha iniziato a giocare nelle selezioni giovanili del club a soli 8 anni. Centrocampista centrale dotato di grande corsa, spirito di sacrificio, ma anche un ottima visione di gioco, Palazzi è il faro della mediana di Stefano Vecchi, che è in vetta al girone B del Campionato Primavera davanti ai rivali del Milan. E Palazzi in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com ha raccontato gli obiettivi per il proseguo della stagione, i sogni nel cassetto con la maglia dell'Inter, ma anche quelli che vorrebbe vivere con la maglia della Nazionale Under 19.


    Partendo dal presente finalmente ricomincia il campionato, poi ci sarà il Viareggio: che obiettivi si è posta l'Inter e che obiettivi ha il Palazzi giocatore?
    "Ci aspettano innanzitutto tre partite fondamentali in campionato. La trasferta a Lanciano è insidiosa perchè sono ultimi e hanno un disperato bisogno di fare punti e poi affronteremo in fila Udinese e Atalanta che sono due formazioni forti e che sognano di poter centrare i playoff. Dobbiamo fare 9 punti per poi concentrarci sul Viareggio che vogliamo vincere a tutti i costi. Io voglio continuare a fare bene e migliorarmi costantemente".

    Si parla spesso in ambienti federali della possibilità di creare un campionato riserve o di dare la possibilità di creare le seconde squadre. Credi che il campionato Primavera si sufficientemente formativo?

    "Sicuramente c'è una grande differenza fra il Campionato Primavera e la Serie A. Anche nelle gare che ho disputato con la prima squadra l'ho potuto notare, il nostro campionato è un po' indietro da questo punto di vista. Giocando contro il Saint Etienne in Europa League, contro il Paris Saint Germain in amichevole, ma anche solo nell'amichevole appena disputata contro la Pro Vercelli, che è una squadra di Serie B, si è sentita molto la differenza".

    Dall'emozione dell'esordio, alla spola costante con la prima squadra di Mazzarri prima e Mancini poi. Ti sentiresti già pronto per un salto in Serie A? Dove ti vedi fra qualche anno?

    "Non so se sono già pronto per un salto in pianta stabile in prima squadra, sicuramente è un emozione costante che mi spinge a migliorarmi. Ho giocato contro una formazione importante in Europa League (foto Twitter) e contro dei veri campioni con il PSG e lo stimolo che ho è quello di crescere tanto e in fretta. Sogno di giocare nell'Inter, sono qui da quando avevo 8 anni e l'obiettivo è quello di vestire la maglia della prima squadra il prima possibile".

    C'è un giocatore a cui ti ispiri, da cui rubi i segreti per crescere di giorno in giorno?

    "A me piace tantissimo Kovacic, è veramente fortissimo anche se io e lui siamo giocatori molto diversi, lui è più offensivo, mentre io sono un centrocampista più arretrato e di ordine. Se devo dire un giocatore che studio in allenamento è Kuzmanovic, per come calcia anche da fermo è incredibile, ha un lancio strepitoso e gioca molto bene la palla".

    Qual è stata nella tua carriera l'emozione più grande e il rimpianto più grande che hai avuto finora?
    "Il rimpianto più grande sicuramente il rigore sbagliato in finale dell'Europeo Under 17 contro la Russia, ma è un episodio che mi ha fatto crescere. L'emozione? Sicuramente l'esordio ufficiale contro il Saint-Etienne. Ho lavorato tanto per coronare il sogno di vestire la maglia dell'Inter e vederlo realizzato mi ha dato grande soddisfazione. Poi ovviamente c'è stato anche il Mondiale Under 17, partecipare ad un evento così non è una cosa da tutti".

    A proposito di Nazionale italiana, hai fatto tutta la trafila delle selezioni giovanili, ora però con l'Under 19 stai incontrando qualche difficoltà...

    "Il bello della Nazionale, perlomeno a livelli giovanili è che funziona tutto un po' come nei club. Con l'Under 17 giocavo sempre, avevo un allenatore che credeva in me e mi dava grande fiducia. Ora il ct dell'Under 19 preferisce altri giocatori nel mio ruolo anche se resto nel giro azzurro. Spero di dimostrargli con il lavoro e le prestazioni con la maglia dell'Inter che mi merito la convocazione. E' sicuramente uno stimolo in più in questa importante stagione".

    Ai Mondiali negli Emirati Arabi Uniti non è stato convocato il tuo compagno di squadra Bonazzoli, nell'Udinese non gioca il tuo compagno di Nazionale in Under 19 Scuffet, che idea ti sei fatto di questi due 'casi'?

    "L'esclusione di Bonazzoli ai Mondiali resto convinto che sia stata solo una scelta tattica. Pensavamo di dover affrontare delle formazioni sulla carta più forti di noi e per questo, avendo impostato la squadra con un pressing costante, il suo modo di giocatore non è stato ritenuto utile. Scuffet purtroppo ha avuto la sfortuna di aver trovato davanti a sè un portiere come Karnezis che ha fatto il Mondiale e sta facendo benissimo a Udine. Ma Simone è un portiere che ha delle grandi potenzialità ed è sicuramente già pronto per fare il titolare in una squadra di Serie A".

    A proposito di stranieri, si critica spesso il campionato Primavera perchè punta poco sui giocatori italiani dando spazio a giocatori provenienti dall'estero...

    "In realtà è un trend che si sta invertendo negli ultimi anni. E' vero forse ci sono ancora tanti ragazzi stranieri in Primavera, ma per quello che posso dire sulla realtà dell'Inter sono tutti ragazzi che meritano di essere qui. Sono forti e stanno aiutando la squadra ad ottenere gli importanti risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Se sono ragazzi di qualità, allora ben vengano".


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