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  • Ceferin attacca ancora la Superlega: 'Il calcio non può basarsi sui privilegi'

    Ceferin attacca ancora la Superlega: 'Il calcio non può basarsi sui privilegi'

    • Redazione CM
    Aleksander Ceferin torna ad attaccare la Superlega durante un vertice in Portogallo e assicura: tutti i club, anche quelli che non parteciperanno alle competizioni UEFA, avranno accesso a maggiori finanziamenti per continuare a crescere.

    Il numero uno della Federcalcio europea ha ribadito che il calcio "non può basarsi sui privilegi", ma sul merito sportivo. Ceferin è intervenuto tramite video all’apertura del XII Summit dei Presidenti a Coimbra (Regione Centro del Portogallo), che riunisce i dirigenti dei 34 club del calcio professionistico portoghese.

    'VIGILI DI FRONTE ALLE MINACCE' - Nell'occasione, il presidente della UEFA ha commentato: "Dobbiamo rimanere vigili di fronte alle minacce rappresentate ancora dai sostenitori della cosiddetta Superlega", riporta Calcio e Finanza.

    'MERITO SPORTIVO FONDAMENTALE' - Secondo Ceferin, la UEFA si preoccupa "di tutti i club, non solo dell’élite", così come "dei tifosi, dei giocatori, delle leghe professionistiche e del calcio amatoriale. A tutti i livelli di questa piramide, il merito sportivo è fondamentale e i campionati nazionali e le coppe devono essere l’unico accesso alle competizioni europee per club".

    'PIU' FINANZIAMENTI' - Qualsiasi soluzione alternativa "sarebbe contraria all’essenza stessa del calcio". Ceferin ha poi parlato del nuovo modello competitivo che la UEFA implementerà con modifiche nella distribuzione dei ricavi e nel formato delle competizioni. Sul tema ha assicurato che persino le squadre che non parteciperanno ai tornei "avranno accesso a maggiori finanziamenti per poter continuare a crescere, svilupparsi e competere".

    PARLA AL-KHELAIFI - Gli fa eco Nasser Al-Khelaifi. Nel suo intervento via video, il presidente del Paris Saint-Germain e dell'ECA ha dichiarato che la minaccia della Superlega "non tornerà". Il numero uno del PSG e dell'ECA, inoltre ha ricordato che l’organizzazione che guida, insieme all’Associazione delle Leghe Europee ha contribuito a fermare qualcosa che "avrebbe distrutto le competizioni nazionali. All’ECA, diamo voce ai club nelle decisioni che plasmano il calcio, indipendentemente dalle loro dimensioni. L’ECA crede nella crescita congiunta di tutte le parti interessate".

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