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  • Choc a Roma: arbitro aggredito rischia la vita, salvato da ex capo ultrà Lazio. Nicchi: 'Questa settimana niente arbitri nel Lazio'

    Choc a Roma: arbitro aggredito rischia la vita, salvato da ex capo ultrà Lazio. Nicchi: 'Questa settimana niente arbitri nel Lazio'

    Rischiare la vita a 24 anni su un campo di calcio per la maglietta che si indossa: non quella di un club, ma la divisa da arbitro. E' la sconvolgente storia di Riccardo Bernardini, giovane direttore di gara che ieri ha vissuto attimi di terrore a Roma in occasione di un match del campionato di Promozione.

    E' accaduto tutto in pochi minuti al termine della partita fra Virtus Olympia e Atletico Torrenova, una gara incendiatasi nei minuti finali con due espulsioni per i padroni di casa e un gol nel recupero, che ha fatto scattare la follia: due uomini tra i 25 e i 35 anni, scrive Il Corriere dello Sport, scavalcano il recinto che separa gli spogliatoi (in particolare quello degli arbitri) dal resto della struttura, uno schiaffo e poi il secondo che scaraventa Bernardini a terra facendogli battere la nuca sul cemento. Una pozza di sangue, il 24enne perde conoscenza e rischia di soffocare con la propria lingua: a salvarlo è il massaggiatore del Torrenova Yuri Alviti (ex capo degli Irriducibili, gruppo ultrà della Lazio), allontanato durante la partita, che subito si precipita a rianimarlo, assistito poi dalla fidanzata infermiera dell'arbitro. Da lì l'arrivo dell'autoambulanza, il viaggio fino all'Ospedale Umberto Primo, le due TAC che danno fortunatamente esito negativo: tre punti di sutura e una notte in osservazione, quella che poteva essere una tragedia si chiude con un sospiro di sollievo.

    Messaggi di solidarietà in serata dalla Virtus Olympia, che si dichiara "totalmente estranea ai fatti" e "profondamente rammaricata per l'aggressione ai danni del direttore di gara", facendo a nome del presidente Giovannoni "i migliori auguri di rapida guarigione al signor Bernardini di Ciampino". La madre però non ci sta, al Corsport racconta: "Hanno tirato sassi, sono entrati, erano più di due, forse quattro. Ma lì, a difendere mio figlio, non c'era nessuno... Il problema va risolto, per sempre. Mi appello al presidente della Federcalcio, Gravina, e soprattutto a quello dell'AIA, Nicchi: gli arbitri devono, ripeto devono essere tutelati. E se non lo fa lui, costituirò un'associazione di tutte le mamme degli arbitri. Così è una vergogna". 

    COMUNICATO AIA - "Ieri si è consumato l’ennesimo episodio di violenza ai danni di un arbitro, che era stato designato per la direzione di una gara del campionato Promozione del Lazio, regione dove si sono registrati già otto casi dall’inizio della Stagione Sportiva. Nella circostanza il giovane associato è stato aggredito selvaggiamente e costretto a ricorrere a cure mediche urgenti di pronto soccorso ospedaliero, dove è tuttora ricoverato. 
    Dopo questo ennesimo ed increscioso episodio, il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, annuncia una presa di posizione forte e decisa per sollecitare un momento di riflessione da parte di tutti i soggetti coinvolti ma anche dell’opinione pubblica sul tema della violenza nel calcio. 
    Pertanto, questa settimana l’AIA non invierà direttori di gara ai campi di gioco per tutte le partite in programma nei campionati dilettanti del Lazio. Si valuteranno nuove e analoghe iniziative al verificarsi di ogni ulteriore episodio di violenza grave. 
    Della situazione generale annosa e dell’iniziativa in particolare sono stati informati il Presidente Federale, il Presidente della LND e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per lo Sport". 

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