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  • Coronavirus: 177 contagi, al minimo i nuovi positivi. Le parole di Arcuri

    Coronavirus: 177 contagi, al minimo i nuovi positivi. Le parole di Arcuri

    La pandemia coronavirus sta cambiando il mondo. Calciomercato.com segue in tempo reale i principali aggiornamenti di giornata.

    18.06 Sono 84 i nuovi casi di coronavirus in Lombardia, con 29 morti. In totale, sono 20.224 gli attualmente positivi. A livello nazionale, invece, sono 38.429 gli attualmente positivi, con 177 nuovi casi e 88 nuovi decessi. Si tratta del dato più basso dal primo marzo, è al minimo anche il rapporto tra nuovi casi e test effettuati. ​


    17.30 Il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus Domenico Arcuri, nel corso della conferenza dalla sede della Protezione Civile, ha espresso il suo parere sulla gestione dell'emergenza: "Abbiamo fatto tutto in 85 giorni: per una volta, sarebbe davvero bello se tutti ci accorgessimo che siamo stati straordinari. Siamo da sempre uno strano Paese, un mix di autolesionismo e di virtuosismo, di critiche e di opere, di chiacchiere e di fatti. Finora i fatti hanno prevalso sulle chiacchiere, le opere hanno prevalso sulle critiche e il virtuosismo, la responsabilità e la solidarietà hanno prevalso sull'autolesionismo. Se ce lo ricordiamo tutti i giorni, sono sicuro che continueremo a essere così".​


    12.30 "Da inizio crisi sono stati somministrati in media 39.500 tamponi al giorno, a maggio in media 61mila al giorno". Lo ha spiegato il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile. "Nel Lazio in media passeremo da 3.803 tamponi al giorno a 6.328, in Lombardia da 12.159 a 21.336 - ha aggiunto -. Al 31 dicembre il 28% degli italiani, quasi un italiano su tre, sarà stato sottoposto a tampone".


    8.40 Il Brasile ha registrato ieri, per il secondo giorno consecutivo, un numero record di decessi provocati dal coronavirus: il ministero della Sanità ha reso noto che in 24 ore i morti sono stati 1.349, un bilancio che porta il totale a quota 32.548. Sempre ieri, riporta la Cnn, sono stati rilevati 28.633 nuovi casi accertati, per un totale di 584.016 contagi.

    8.30 "Sfortunatamente la situazione della pandemia di coronavirus non ci permette ancora di riaprire le frontiere con l'Italia, ma sono ottimista e fiducioso che saremo presto in grado di farlo". Lo afferma il ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg, a Il Corriere della Sera. E' possibile, aggiunge, che già dal 15 giugno si possano riaprire le frontiere in modo selettivo ad alcune Regioni italiane, che hanno contagi contenuti.

    8.15 Tutte le compagnie aeree internazionali potranno riprendere i voli in Cina a partire dall'8 giugno. Lo ha annunciato oggi la China Civili Aviation Administration (CAAC), revocando di fatto il divieto che gravava sulle compagnie americane. Ieri l'amministrazione americana aveva minacciato di bloccare i voli delle compagnie cinesi. Le compagnie potranno volare da e per la Cina una volta alla settimana.

    8.10 Arriva l'accordo a Berlino, nella Grosse Koalition, sul nuovo pacchetto di aiuti alle famiglie e all'economia, per l'emergenza coronavirus: ed è stata Angela Merkel ad annunciare misure per ben 130 miliardi di euro, che saranno spesi fra il 2020 e il 2021. Una cifra al di sopra delle aspettative, che ha superato anche le resistenze iniziali del bavarese Markus Soeder, che nei giorni scorsi aveva tentato di mettere un tetto limite a 100 miliardi. 

    7.50 "La verità è che siamo un Paese mummificato…". Sono le parole del Governatore del Veneto Luca Zaia: "Per fare le riforme non servivano soldi. Perché i soldi, senza riforme, senza un cambio di mentalità, non riusciamo a spenderli. Se il metodo è sempre quello, moriremo di comitati, di autotutela, di non toccare questo e non toccare quello, di gemmazione di grandi riunioni e proliferazione delle task force. Moriremo di ipocrisia. Se non semplifichiamo davvero, sprofonderemo"

    7.40 Riapre il Pronto soccorso di Codogno, da cui è passata la storia del Covid-19 in Europa: "Qui abbiamo visto per primi il “Paziente 1” e il “Paziente 2”, entrambi più giovani di me, in condizioni gravissime, intubati per sopravvivere — ricorda Stefano Paglia, 50 anni, il medico di trincea della Zona Rossa—. In quei momenti la nostra speranza era di contenere la diffusione della malattia e di blindarci per proteggere le grandi città, prime tra tutte Milano. Adesso l’ambizione è di riaprire dopo una ristrutturazione complessa per rispondere al meglio alle prossime sfide".

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