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  • Dentro il Milan club Gattuso: 'Rino lo abbiamo scelto prima noi, ma ora ascolti Berlusconi'

    Dentro il Milan club Gattuso: 'Rino lo abbiamo scelto prima noi, ma ora ascolti Berlusconi'

    • Daniele Longo
    'Non ha importanza dove si è nati, quando come e dove si sono avuti i primi approcci con il calcio, per diventare un appassionato, un tifoso. Il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita'. Non si può dare torto a Pier Paolo Pasolini, è la sensazione che noi di calciomercato.com abbiamo avuto nella visita al Milan club Rino Gattuso. Persone di diverse generazioni accomunate dalla stessa fede calcistica e da una passione che non si riesce nemmeno a misurare. In vista del derby ecco una piacevole chiacchierata con i consiglieri Elia Scala, Fabio Salliti, Fabrizio Mariani, Dario Martucci, Gianluca Monguzzi, Franco Rossi, Alfio Previti i fratelli Ferrario e Giorgio Barbiero. 

    Quando è nato questo Milan Club Rino Gattuso?
    'E' nato tre anni fa dalla scissione con un altro Milan club, tra le altre cose era il più antico d'Italia. Sono andati via, eravamo qui da 16 o 17 anni e allora i titolari mi avevano chiesto se potevamo farne un altro. Allora abbiamo parlato con Gattuso, lui era ancora al Pisa, e gli abbiamo chiesto se potevamo titolarlo con il suo nome. Lui ci ha detto subito di sì'.

    Ricordate com'era andata quella telefonata? Che emozioni avete provato in quel momento?
    'Abbiamo avuto la fortuna di sentirlo solo in un'occasione, per cinque minuti. Abbiamo con un suo amico, che abita a Cassano, un dottore e lui ci ha messo in contatto con Gattuso. Noi lo avevamo conosciuto in realtà a Milanello quando giocava, perché eravamo andati diverse volte. Ci ha detto subito sì e siamo partiti con lo striscione, al secondo anello verde c'è sempre in tutte le partite la sezione Milan club Rino Gattuso'.

    Perché avete scelto proprio lui?
    'E' vero, ce ne erano tanti ai quali pensare. Io personalmente l'ho conosciuto ed è una persona verace- afferma Scala-, incarna alla perfezione quelli che sono i valori di tutti i tifosi del Milan. Io mi ricordo che, prima delle partite, quando iniziava la musica era lui il primo ad uscire dagli spogliatoi. Poi era qui anche a Gallarate e abbiamo deciso così. Rivera è un mito ma ci sono già diversi club intestati a lui, lo stesso vale per Maldini'.

    Soddisfazione ancora maggiore quando è stato nominato allenatore della Prima squadra.
    'No, guardi noi non abbiamo fatto il club a nome suo in quanto allenatore del Milan. Ai tempi era l'allenatore del Pisa, non volevamo farci vedere anzi. il tifoso del Milan si identifica sempre e comunque con Rino Gattuso, per quello lo abbiamo fatto'.

    Sono venuti a trovarvi dei giocatori in questi anni?
    'Si, diversi. Il primo fu Marcos Cafu, nell'ultima festa che abbiamo fatto invece è venuto Ignazio Abate. Il direttore di Milanello veniva alle nostre feste, lo sento ancora spesso'.

    Quindi avete rapporti anche con il club rossonero?
    'Noi a Milanello andavamo spesso e volentieri, quando avevamo bisogno di firmare le maglie. Quando fanno il raduno portiamo sempre dentro lo striscione. Stiamo lì tutto il giorno fino a quando alle 7 finiscono di fare l'allenamento'.

    Dall'incertezza cinese a Leonardo e Maldini: un parere sul ritorno di due ex con un passato diverso in rossonero?
    'Questa è una domanda complessa. Allora Maldini è stato il nostro capitano, ha vinto tanto con noi. Paolo con i tifosi ha sempre tenuto un po' le distanze, lo sappiamo tutti cosa è successo. Io da vent'anni che vado a San Siro, sapevo tutta la storia. Personalmente stravedevo per Leonardo ma quando è andato all'Inter...ci ha un po' deluso. Non l'abbiamo visto come un tradimento, sono dei professionisti. E' un grande, parla sei lingue, ci ha portato i Kakà, Thiago Silva, Pato e tanti altri'.

    E adesso questo Paquetà?
    'Speriamo, non lo conosciamo molto ma speriamo in un nuovo Kakà'

    Sul derby, vedete l'Inter favorita?
    'Io sono speranzoso-continua Scala- , perché ho visto le partite  dell'Inter ed è stata anche fortunata. Gol all'ultimo minuto, i difensori che si girano di schiena, non è che faccia questo grande gioco'.

    Il giocatore del Milan che preferite?
    'Higuain, senza dubbio. Fa la differenza'.

    E  dell'Inter chi temete di più?
    'Icardi è bravo, è uno che se gli danno la palla in area non ti perdona. Ma temo anche Perisic'.

    I derby più belli?
    '2 aprile 2011, 3-0 all'Inter. Abbiamo goduto tanto perché era il derby scudetto. Ma anche quello del 2004 con quella folle rimonta: sotto 2-0, vincemmo 3-2 con Tomasson, Kakà e il missile di Seedorf'.

    Com'è il vostro rapporto con Donnarumma? Lo avete perdonato?
    'Noi siamo sempre dietro alla porta, vediamo come si muove. Sinceramente non gli ho mai dato nessuna colpa a lui ma più a quel signore che lo gestisce. Adesso gli hanno fatto abbassare le orecchie ed è cambiato anche l'atteggiamento di Gigio. La Nazionale lo sta migliorando molto, è diventato più serio e professionale. Anche Raiola pare stia cambiando modo di operare nei confronti della società, in questo è stato coerente: non voleva quei cinesi. Il ragazzo è ancora immaturo per guadagnare quelle cifre lì, è tra i più bravi in Italia ma ha ancora dei difetti che deve migliorare, come l'insicurezza. L'anno del suo esordio era molto più sicuro di sè. Ha perso la spavalderia anche tipica dei ragazzi della sua età, forse gli hanno messo in testa troppe cose che lo hanno mandato in confusione, ma dobbiamo dire che sta migliorando da qualche mese'.

    Un giocatore che potrebbe diventare una futura bandiera?
    'In primis Romagnoli e anche Cutrone. Sono due attaccati alla maglia anche se oggi è tutto diverso, sono troppo professionisti. Possono succedere cose fuori che la maglia non la guardi nemmeno più, guardi i tuoi interessi'.

    Sulle critiche di Berlusconi a Gattuso?
    'Ma guardi ha anche ragione, specie sul discorso delle due punte. Non puoi giocare in casa con il Chievo, con l'Atalanta a una sola punta. Perché Cutrone deve giocare, segna sempre'.

    E chi togliereste?
    'Forse Calhanoglu, ma non perché non mi piace come giocatore. Lo metterei dentro dopo, in casa si deve vincere. Abbiamo buttato punti in questo avvio, a Cagliari e a Empoli'.

    A proposito di punte: riprendereste Ibrahimovic?
    'Secondo me serve. Adesso che fanno rivedere sempre i suoi gol nei tg sportivi mi emoziono, fa dei gol che solo lui può pensare e fare. Lo prenderei, magari gli facciamo un fare un tempo'.

    Ma lui è un attore protagonista.
    'Lo convinciamo, abbiamo visto che rischiamo di andare spesso in emergenza con due punte sole. E' vero che abbiamo vinto contro il Sassuolo, ma Ibra servirebbe. Cutrone è perfetto per l'altra punta che gli gioca di fianco. Attacca sempre il primo palo e libera lo spazio per Higuain, guardate il gol che hanno costruito contro la Roma, bellissimo'.

    Sarà un problema di Gattuso che voi vorreste sempre sulla panchina del Milan o vi piacerebbe un nome alla Conte?
    'Basta che non venga Donadoni, va bene tutto (ridono ndr). Ma se sentiamo Capello dice di dargli fiducia, in tanti qualificati gli darebbero fiducia. Un motivo credo che ci sarà, noi siamo con lui anche se abbiamo paura che sia troppo diretto con i giocatori e invece l'allenatore deve avere un minimo di filtro. Lui è come un giocatore in campo, trasmette tutta la sua ansia o tutta la sua gioia. Però adesso ha messo a posto lo spogliatoio, sono tutti vicini'.

    Pronostico del derby e marcatori?
    'Non possiamo dire se vinciamo per scaramanzia ma segneranno Higuain, Suso e Cutrone'.

    Il Milan arriverà in Champions?
    'Si, Higuain segna sempre'.

    E chi rimane fuori?
    'L'Inter'.

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