Empoli: a Lecce perso un punto pesante, per salvarsi servono ben altre prestazioni
In Puglia i toscani hanno fatto almeno due passi indietro rispetto alla prova scoppiettante e mai doma con il Torino. Sono stati troppo remissivi, troppo rinunciatari. Un messaggio che ha voluto lanciare sin da subito il tecnico Davide Nicola, lasciando in panchina per un’ora i suoi due uomini offensivi più insidiosi: Cambiaghi e Niang. Zero, e sottolineo zero, tiri in porta per una squadra che deve salvarsi e che dovrebbe mangiare ogni singolo centimetro d’erba di ogni gara fino al 26 maggio, è un dato inaccettabile. Poi la sconfitta ci può stare, d’altronde il calcio è un gioco strano: a volte basta una distrazione, una leggerezza, una deviazione e mandi in fumo una buona prova. Un po’ come aveva fatto il Torino proprio a Empoli, vittima della disattenzione di Bellanova che aveva regalato a Niang e tutta Empoli una gioia da tre punti. Walkiewicz l’ha combinata grossa, un errore che a questo punto della stagione può costare molto. Ma chi ha giocato davanti a lui non ha offerto chissà quale prestazione e il risultato finale è tutt’altro che ingiusto: almeno il Lecce 7 tiri nello specchio della porta di Caprile li ha effettuati. Visto il calendario, è indispensabile che l’Empoli faccia punti anche contro le big: manco a farlo a posta, alle porte c’è un Napoli che nulla a che vedere con quello che dalla passata stagione, ma che ha necessità di tornare a fare punti almeno per provare ad acchiappare la zona europea. Batterlo non è impossibile, ma per riuscirci i tifosi azzurri devono sperare che l’Empoli visto a Lecce sia rimasto a prendere il sole in Salento.