Empolimania: tutto vero, impresa da sogno! Il traguardo però è ancora lontano…
Andreazzoli aveva studiato la gara nei minimi dettagli, ingabbiando Ancelotti e tutti i suoi trequartisti. Il suo Empoli, che non rinuncia mai a giocare in modo proposito, rispetto ad un girone fa, dopo la sconfitta del San Paolo che (ma guarda i casi della vita) gli costò la panchina, è una squadra più quadrata e concentrata. Che fa densità ma che ha la capacità di ripartire e uscire nello stretto palla al piede. Il tecnico di Massa non ha cancellato il lavoro di Iachini, lo ha esaltato e valorizzato. Ha tenuto il modulo del suo predecessore mettendo però in campo ii suoi uomini (Maietta, Traore, la sorpresa Pajac). Il Napoli ieri è rimasto annichilito: vuoi per le scarse motivazioni, vuoi per la testa che guarda già alla sfida con l’Arsenal, vuoi per le tante assenze, l’undici di Ancelotti ha giocato male e perso meritatamente. L’Empoli di Andreazzoli adesso è una squadra in salute, con una consapevolezza aumentata e che in tre partite ha raccolto due successi e una prestazione da applausi all’Allianz Stadium. Adesso però che da dare continuità a questa condizione e a questi risultati, perchè domenica c’è una finale che non si può sbagliare: la trasferta di Udine. Il diktat è non perdere, ma il successo di ieri permette ai toscani anche di accontentarsi di un pari. Vincere con il Napoli delle meraviglie e uscire con zero punti dalla Dacia Arena avrebbe un qualcosa di masochistico che sinceramente non mi va nemmeno di immaginare…