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  • Genoa, Criscito: 'Mi voleva l'Inter.  Ma io sono genovese...'

    Genoa, Criscito: 'Mi voleva l'Inter. Ma io sono genovese...'

    • Marco Tripodi
    L'eroe della settimana in casa Genoa è senza dubbio Mimmo Criscito.

    Il golazo realizzato in pieno recupero contro la Lazio che è valso la vittoria ai rossoblù ha acceso i riflettori sullo schivo capitano del grifone, ospite ieri sera negli studi di TeleNord: "Ci avevo già provato a Bologna - ha dichiarato Criscito raccontando la rete di domenica - è stata un’emozione indescrivibile, ho sentito lo stadio tremare. Quando stavo calciando stava arrivando anche Bessa, quindi ho atteso un momento per coordinarmi bene. Bello ricevere l’affetto di tutti i compagni, soffriamo tutti insieme, chi gioca di più e di meno, siamo un grande gruppo e possiamo fare grandi cose insieme".

    Il laterale campano ha poi parlato del momento della squadra: "Stiamo vivendo un momento importante per la squadra, quattro risultati utili consecutivi e vogliamo continuare su questa strada. Siamo consapevoli di poter dare di più perchè abbiamo un potenziale inespresso. La vittoria fa crescere l’autostima, dobbiamo guardarci le spalle ma a questo punto possiamo guardare anche avanti, alla parte sinistra della classifica. Siamo a 5 punti dalla Sampdoria, proveremo a raggiungerli".

    Un periodo particolarmente positivo coinciso col cambio di modulo operato da Prandelli a inizio anno: "A 4 mi trovo benissimo, il mio ruolo idea è questo: a sinistra in una linea a 4. A 3 mi aprivo, ma non spingevo come volevo, fossimo stati a 3 quel gol non l’avrei fatto. A inizio campionato ho fatto fatica, ero un po’ indietro fisicamente, non ho fatto il ritiro a causa dell’infortunio al piede, facevo fatica. Dopo ho fatto qualche assist ma non riuscivo ad ingranare, non avevo il passo per fare il quinto".

    Criscito ha raccontato anche quale sia il rapporto che lo lega al Genoa: "Sono un genovese a tutti gli effetti. Solo chi ha giocato qui può capire cosa si prova nel giocare per il Genoa. Ho esordito in B giovanissimo, il mio primo anno da giocatore “vero” è stato il 2006 con Gasperini. Nel calcio non esiste la riconoscenza, ma qui mi hanno fatto sentire importante, mi hanno coccolato, non l’ho dimenticato".

    Un ritorno, quello è rossoblu, talmente voluto da convincerlo a lasciarlo un posto nel quale stava molto bene rinunciando anche a sirene di mercato piuttosto allettanti: "E’ stata un’esperienza bellissima quella con lo Zenit. Non mi aspettavo di entrare così tanto nei loro cuori, sono felice e orgoglioso di aver lasciato un segno così importante. Mi allenavo il mattino, il pomeriggio uscivo con i bimbi, quando faceva troppo freddo andavamo nei centri commerciali,  il cibo devo dire che era buono, non potevo lamentarmi di nulla. Era arrivato il momento di tornare a casa, ho sentito il presidente Preziosi e mi ha detto: «vediamoci». Un incontro di mezzora e sono tornato a Genova. Potevo tornare un anno prima ma Mancini mi ha voluto tenere perchè mi voleva già all’Inter. Per la Nazionale tutto dipende da cosa farò con il Genoa".

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