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  • Higuain-Chelsea: la formula, perché la Juve accetta, quanto è costato al Milan

    Higuain-Chelsea: la formula, perché la Juve accetta, quanto è costato al Milan

    • Fabrizio Romano
      Fabrizio Romano
    Non vede l'ora da giorni, Gonzalo. Voleva raggiungere Maurizio Sarri a tutti i costi, avrà il via libera a breve e così Higuain diventerà un nuovo giocatore del Chelsea. Il numero nove che è mancato fin qui a Stamford Bridge, un'occasione per ritrovare l'allenatore che lo ha reso leggenda ma anche per la nuova sfida della Premier League che ha sempre desiderato per la sua carriera. Eppure, dietro a questa operazione che priverà il Milan del suo attaccante aspettando il sostituto (il preferito era e resta Krzysztof Piatek) ci sono diversi aspetti da approfondire, spiegare, raccontare nei retroscena di queste ore bollenti.

    LA REALTA' SULLA FORMULA - Higuain ha detto sì al Chelsea da giorni, ma la formula del trasferimento è stato il vero nodo per due settimane intere di dialoghi tra le parti: il Pipita sarà dei Blues in prestito con diritto di riscatto per 6 mesi, raccogliendo le condizioni economiche pattuite dal Milan. In più, al verificarsi di determinati step (gol, presenze, traguardi di squadra), il Chelsea (se non volesse riscattare definitivamente il Pipita) sarà obbligato a tenere Higuain per un altro anno in prestito con diritto di riscatto.

    PERCHE' LA JUVE ACCETTA - Questa operazione è stata costruita perché soddisfa le due parti in causa. Paratici nel tardo pomeriggio di ieri ha dato l'ok direttamente da Gedda alla dirigenza del Chelsea: gli inglesi infatti volevano accontentare Sarri, ma senza acquistare definitivamente Higuain per ragioni di età e costi. Così lo prendono in prestito e il suo rendimento stabilirà il suo futuro. Ma la Juve è altrettanto soddisfatta e ha accettato questa formula perché il Chelsea non solo garantirà le stesse condizioni del Milan fino a giugno; ma al verificarsi di quelle condizioni facilmente raggiungibili, sarà costretto a tenere Gonzalo per un altro anno pagandone il pesantissimo ingaggio intero (circa 16 milioni lordi più bonus) e finanziando anche il prestito oneroso. Insomma, se anche Abramovich non volesse riscattare Higuain a giugno (riscatto che la Juve ovviamente si augura) potrebbe diventare automatico il prolungamento del prestito con i bianconeri che non dovrebbero ritrovarsi il "problema" Pipita in casa nella prossima estate, ma incasserebbero ancora tra prestito oneroso e stipendio pagato da un altro club. Ecco perché Paratici si è convinto a dire sì.

    LA POSIZIONE DEL MILAN - Da parte del Milan, ormai è stata comunicata l'intenzione di lasciare libero Higuain di volare a Londra. La dirigenza ha preso atto della sua volontà, Gonzalo l'ha ribadita ai dirigenti anche nelle ultime ore senza cambiare direzione; c'è da sottolineare che Maurizio Sarri da settimane sta spingendo nei contatti diretti con l'argentino per convincerlo a insistere, sms continui e un feeling mai tramontato. Per il Milan liberare Higuain significherà un risparmio importante e la possibilità di lavorare su un sostituto come Piatek; ma anche un investimento sbagliato che pesa. Perché l'operazione Pipita per soli 6 mesi è costata a Elliott ben 17 milioni di euro, tra 8 milioni lordi di ingaggio (perché il Milan ha pagato per metà stagione) e 9 milioni di prestito (gli altri 9 li verserà infatti il Chelsea alla Juventus). Decisamente un matrimonio fallito.

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