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  • Il Milan ricomincia da dove aveva lasciato: Ibra e Calhanoglu le guide di una squadra con qualità e personalità

    Il Milan ricomincia da dove aveva lasciato: Ibra e Calhanoglu le guide di una squadra con qualità e personalità

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Avanti Milan. Senza rischi, senza paura, senza contrattempi. Batte lo Shamrock Rovers, a Dublino, con i due uomini migliori di ieri e di oggi, cioé Ibrahimovic e Calhanoglu, ricomincia, quindi, da dove aveva lasciato e suscita un’impressione favorevole quanto quella del post lockdown. Il Milan è una linea che non si interrompe, ma che allunga sul piano della qualità del gioco e delle consapevolezze. Non fatica neanche dal punto di vista fisico, anche se gli irlandesi sono nettamente avanti con il loro campionato e il resto degli avversari in patria.

    La trasferta non sembra esattamente irta di trappole. L’allenatore Stephen Bradley propone il 3-4-2-1, la punta più efficace è sicuramente Green, il resto è buona manovalanza arricchita, dietro, da Lopes, bravo di testa e nelle chiusure. 
    Gli uomini di Pioli non hanno mai veramente sofferto. Forse hanno faticato a trovare le misure e ad imporre il proprio ritmo, ma nel primo tempo si ricordano solo due parate di una certa difficoltà di Donnarumma, entrambe contro Green, una prima (diagonale sinistro deviato in angolo) e una dopo (respinta all’altezza del primo palo con Gabbia in difficoltà) il gol di Ibrahimovic.
    Il centro è sempre lui. Sia perché centra la porta, sia perché è il centro della manovra e anche perché è l’attrazione - quasi una calamita - per non meno di tre avversari.
    Diventa imprendibile, però, quando lo si serve nello spazio che lui attacca al tempo di un tocco.

    L’azione che conduce al vantaggio rossonero è bella perché articolata di prima, palla a terra e sempre su un uomo libero. L’ultimo è Ibra, il penultimo Calhanoglu che gli serve un assist pregiato, il terzultimo Theo Hernandez che spinge e accompagna da vero terzino moderno (anche se avrebbe potuto far di più). La catapulta che proietta Ibrahimovic in area per concludere con il destro è comunque un uno-due di rara semplicità e grandezza, di fronte al quale non conta la bravura dell’avversario o la sua categoria. Contano, invece, la destrezza e l’intuito degli artefici. Dopo l’1-0, collocatosi al 23’, ovvero ad un passo della metà del tempo, Pioli e con lui la squadra hanno capito che gestire il vantaggio sarebbe stato possibile, ma rischioso. Così, due minuti dopo, Ibrahimovic ha servito una palla tra il difensore avversario e il portiere, Castillejo l’ha calciata debolmente e McNeff ha salvato a porta sguarnita. Altra occasione ad un tuffo dall’intervallo. Theo Hernandez ha rimesso all’indietro una palla difficilissima, Calabria l’ha sbattuta su un difensore e Ibrahimovic ha spedito alta la ribattuta. 

    Il raddoppio è arrivato al 66’, ma il Milan ha sempre tenuto l’iniziativa. Il sistema di gioco è importante (4-2-3-1) ed è una strada sicura se battuta con frequenza e costanza. Tuttavia la squadra ha mostrato una spiccata personalità nel comando delle operazioni e nel recupero rapido della palla le poche volte in cui è stata persa. Prima di segnare, Calhanoglu, servito da Ibra di testa, ha scheggiato la traversa in rovesciata e Calabria, sul prosieguo dell’azione, ha costretto Mannus alla smanacciata in angolo. 
    Saelemakers, schierato nei tre dietro a Ibrahimovic, è stato più bravo di Castillejo. E non perchè ha servito l’ultimo passaggio per il tiro di vincente di Calhanoglu, ma perché lo ha cercato ad occhi chiusi, dopo una prolungata giocata milanista che aveva le stesse caratteristiche dell’1-0. Passaggi ad un tocco, palla a terra, cercando di smuovere gli avversari e di trovare il pertugio giusto.

    Donnarumma, tanto per certificare che la sua non è stata una serata turistica, ha di nuovo tolto a Green la soddisfazione del gol, poi c’è stato spazio solo per gli esordi (83’). Quello di Brahim Diaz (per Calhanoglu) che, con un’accelerazione, ha servito a Castillejo il pallone per un altro gol mancato e quello di Tonali per Bennacer. Serata di gioia (contenuta) e di promesse. Fra sette giorni, c’è un altro ostacolo: il Bodo Glimt scende dalla Norvegia a San Siro con l’intenzione di scrivere una piccola grande impresa. Ma con questo Milan le sorprese non sono ammesse.



    SHAMROCK ROVERS-MILAN 0-2, IL TABELLINO

    Marcatori: 22' pt Ibrahimovic (Mil), 23' st Calhanoglu (Mil)

    Assist: 22' pt Calhanoglu (Mil), 23' st Saelemaekers (Mil)

    SHAMROCK ROVERS (3-5-2): Mannus; O’Brien, Lopes, Grace; Finn, McEneff, O’Neill (25' st Watts), Byrne, Farrugia; Greene, Burke. A disposizione: Pohls, Kavanagh, Marshall, Watts, Callan, Williams, Oluwa. Allenatore: Bradley.

    MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Gabbia, Theo Hernández; Kessié, Bennacer(dal 38' st Tonali); Castillejo, Çalhanoglu (dal 38' st Diaz), Saelemaekers (dal 28' st Krunic); Ibrahimović. A disposizione: Tătărușanu, Duarte, Laxalt, Tonali, Brahim Díaz, Krunic, Colombo. Allenatore: Pioli.

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