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  • Il 'nuovo' Genoa piace: fischi a Preziosi per Piatek, ma Sanabria lo fa scordare

    Il 'nuovo' Genoa piace: fischi a Preziosi per Piatek, ma Sanabria lo fa scordare

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Scommettiamo che il pari non accontenta nessuno? Eppure al tirar delle somme l'1-1 non fa una grinza. Il Genoa ha risalito la corrente avversa, riequilibrando il risultato sfavorevole prodotto dal gol di Djuricic, un ex sampdoriano... Sanabria ha timbrato l'1-1 prima del riposo e il Genoa edizione Prandelli, risalito all'onore del mondo dopo il mercato di gennaio (sei giocatori nuovi), ha mostrato qualità e un carattere di ferro. Ci sarà da lavorare per dargli equilibrio tattico ma la stoffa è di buona qualità. La salvezza non sarà un problema. Il Sassuolo ha doti tecniche superiori al Genoa e una organizzazione di squadra e un gioco collaudatissimi e scorrevoli. Gli è mancata, a Genova, l'unghiata mortale per prendersi i tre punti.  

    Giochi di specchi e mosse di scacchi in avvio. Il nuovo Genoa uscito dalle rapide del mercato invernale riemerge schierando immediatamente due dei rinforzi - i centrocampisti Radovanovic e Lerager - e cambia radicalmente pelle, ovvero modulo di gioco, passando dal 3-5-2 degli esordi in panca di Prandelli ad un inedito e alquanto sorprendente 4-5-1. Biraschi-Romero-Zukanovic-Criscito sulla linea arretrata. Centrocampo foltissimo, con Lavozic e Kouamè sugli esterni e il trio centrale Lerager, Bessa e Radovanovic. L'aitante Sanabria, nei panni dl rimpianto Piatek, unica punta. Il Sassuolo risponde col suo camaleontico 4-3-3 che prevede Lirola e Romerio sugli esterni difensivi,  Magnani e Peluso centrali; il trio Locatelli-Sensi-Duncan in mediana e in attacco il tridente Berardi-Babacar-Djuricic. Meglio il Sassuolo in avvio, che gioca sciolto e si trova a memoria. Il Genoa non sbanda ma concede campo e pallone all'avversaria e non riesce ad imbastire una replica decente.

    A dispetto della superiorità numerica nella zona mediana, la squadra di Prandelli è in difficoltà. Eppure dopo un paio di assaggi da parte del Sassuolo con Babacar e Berardi dalle parti di Radu, è il Vecchio Grifone a pungere. Minuto 17: invito morbido da sinistra di Criscito, Sanabria si avventa sottomisura sul pallone e manca l'aggancio di un pelo. Non soffre troppo il Genoa perché la difesa regge bene e neutralizza le puntate del Sassuolo che però domina col palleggio fitto e gli improvvisi cambi di fronte e schiaccia all'indietro la linea mediana rossoblù. Il Genoa si affida alle ripartenze veloci e tenta il colpo grosso operando lunghi lanci in verticale su Kouamé, molto vivace, e il solido Sanabria. La squadra di casa finalmente alza gli esterni offensivi, Lazovic a destra e Kouamé a sinistra, e passa ad un meno prudente 4-3-3 che rinsangua un poco il peso offensivo dell'attacco. Il precario stato del terreno di gioco, gibboso e irregolarmente erboso, non favorisce il gioco palla a terra, e spira anche un vento trasversale che complica la vita agli attori in campo.

    L'equilibrio del punteggio si rompe all'improvviso al 28'. Il Sassuolo attacca deciso a destra con Berardi, sponda per Duncan, servizio centrale a Locatelli che tocca a sinistra per Djuricic. Tutto di prima o quasi. L'ex sampdoriano è libero come l'aria, controlla e spara un diagonale secco che si infila tra palo e portiere. Ospiti in vantaggio. E Genoa quasi subito vicino al pareggio. Iniziativa di Kouamé spostato a destra, tocco di Lazovic per Sanabria, il paraguaiano è libero ma riesce soltanto a sfiorare il pallone con la fronte e lo spedisce a lato. Paradosso: una volta passato in vantaggio il Sassuolo si spegne, ricorre qua e là alle maniere forti (ci starebbe il giallo per Magnani), o forse è il Genoa, punto nell'orgoglio, a darsi una salutare scrollata. Kouamé e Bessa giocano ora alle spalle di Sanabria e la mossa è quanto mai opportuna.

    Il match diventa più interessante e incerto. La gradinata Nord genoana si sfoga con cori ostili al presidente Preziosi, assente come d'abitudine al "Ferraris". Un film già visto e rivisto che si ripete tristemente da anni. La gente di fede rossoblù, si capisce, non gli perdona la cessione di Piatek. E lo contesta. Ma guardate com'è strano il calcio. Su un'azione dalla destra, Biraschi scodella un cross alto sul quale si avventano Kouamé e Magnani, il pallone schizza sui piedi di Sanabria che in torsione lo calcia nel sacco: 1-1. Il giovane centravanti paraguaiano non sarà Piatek e però sente la porta ed è già al secondo gol in rossoblù, aveva rotto subito il ghiaccio nella vittoria di Empoli. Finale di tempo col pepe sulla coda. L'arbitro ammonisce Duncan per un contrasto su Radovanovic, il giallo costerà la squalifica all'interno neroverde che salterà il match con la Juventus. Al riposo Genoa e Sassuolo vanno sull'1-1 e non è uno scandalo. Il Sassuolo ha giocato meglio e di più, il Genoa ha reagito con forza allo svantaggio.

    Ripresa. De Zerbi sostituisce Sensi con Bourabia. Problemi fisici (ginocchio contuso) per il regista chiamato in Nazionale da Mancini. Primo brivido da un colpo di testa, con pallone spedito da Lerager sopra la traversa. Prandelli conferma il 4-3-3 impostato a metà del primo tempo. Kouamé e Babacar, le perle nere, mettono alla prova le rispettive opposte difese, mancano però il colpo del ko. Si ha l'impressione che né Genoa né Sassuolo si accontentino del pareggio. E ci mancherebbe... In mezzo il Genoa ha trovato buoni equilibri, Radovanovic è un perno di lotta e di governo, proprio il giocatore che era mancato finora a Prandelli. Lerager una "spalla" affidabile, Bessa invece sfarfalleggia senza incidere. Il Sassuolo sciorina una tecnica superiore, nonché un'intesa collaudata, disturba Radu con qualche bordata dalla lunga distanza (Bourabia due volte, Duncan), ma in definitiva le due squadre finora non riescono a farsi male a vicenda.

    All'8' Romero aggancia Berardi, Manganiello estrae il giallo che lo condanna -. in quanto diffidato - alla squalifica nel match, delicatissimo, di Bologna. Attacca il Sassuolo, con manovre ariose e ficcanti, il Genoa tiene botta e si affida al contropiede rapido. Quando viene chiamato in causa (non spesso in verità) Kouamé è una spina nel fianco della difesa emiliana. Al 19' costringe Bourabia al fallo che gli costa l'ammonizione. Un minuto dopo Consigli e Peluso pasticciano ("mia, tua") e per poco non regalano palla a Sanabria che sugli sviluppi dell'azione pizzica il pallone,calciandolo dal fondo e per poco non inquadra la porta. Promettente l'esordio casalingo dell'attaccante chiamato a far dimenticare Piatek. Il ragazzo ha tecnica, fisico e fiuto del gol. Farà bene.

    De Zerbi decide che ne a abbastanza di Babacar e lo sostituisce con Boga. Il ragazzo in effetti ha combinato poco e niente in zona gol, si è spremuto a dare una mano in ripiegamento. La manovra del Sassuolo continua ad essere euclidea, senonché le manca il quid in zona gol, grazie anche al lavoro impeccabile di Biraschi, Romero e Zukanovic. Che si esaltano nel gesto acrobatico e non lesinano lo sforzo muscolare per neutralizzare Berardi (che spesso si neutralizza da sé), Djuricic e Babacar e poi Boga. Prandelli coglie il momento e alla mezz'ora dà respiro al provato Radovanovic e lo sostituisce con Veloso. Meno muscoli e centimetri, più senso tattico. Subito dopo mister Cesare si copre ancora con Pereira, un esterno di difesa, che rileva Bessa. Il Genoa davanti si fa vivo a tratti, ma quando si avventa verso la porta di Consigli semina brividi. Kouamé è un pericolo incombente. Anche il Sassuolo spara le sue cartucce e al 33' Radu salva in uscita bassa su Boga.

    Match in equilibrio precario, match assai duro e maschio ma leale, correttamente gestito dall'arbitro Manganiello. De Zerbi le prova tutte per vincere, richiama l'acciaccato Djuricic e inserisce Matri. Ma è il Genoa, con il solito indiavolato Koumé, a sentire odore di gol, Consigli glielo nega con una super-parata. Ultima sostituzione. Standind ovation per Sanabria e scampoli di gioco per l'antico Pandev. Finita? Neanche per idea. Il giovine Rogerio ingenuamente si fa soffiare il pallone da Pandev ed è costretto a stenderlo onde evitare guai grossi. Giallo per lui. Il finale di partita è incandescente, le squadre non si rassegnano al pareggio e provano a superarsi fino all'ultimo secondo. Lampi di qua, lampi di là. E finalmente si chiude. Il pari? Diceva un allenatore d'antan: meglio due feriti che un morto. E così sia.

    IL TABELLINO

    Genoa-Sassuolo 1-1 (primo tempo 1-1)

    Marcatori: 28’ pt Djuricic (S), 41’ pt Sanabria (G).

    Assist: 28’ pt Locatelli, 41’ pt Kouame.

    Genoa (4-2-3-1): Radu; Biraschi, Romero, Zukanovic, Criscito; Lerager, Radovanovic (31' st Veloso); Lazovic, Bessa (34' st Pereira), Kouamé; Sanabria (42' st Pandev). All. Prandelli.
     
    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Lirola, Magnani, Peluso, Rogerio; Duncan, Sensi (1’ st Bourabia), Locatelli; Berardi, Babacar (25' st Boga), Djuricic (37' st Matri). All. De Zerbi.

    Arbitro: Mangianello di Pinerolo.

    Ammoniti: 44’ pt Duncan (S), 9’ st Romero (G), 19’ st Bouarabia (S), 43' st Rogerio (S). 
     

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