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  • Inter, Carlos Augusto: 'Scudetto? Più bello vincerlo nel derby contro il Milan. La svolta contro la Juventus'

    Inter, Carlos Augusto: 'Scudetto? Più bello vincerlo nel derby contro il Milan. La svolta contro la Juventus'

    • Redazione CM
    Vincere lo Scudetto numero 20 era l'obiettivo principale, farlo al derby contro il Milan lo ha reso ancora più bello. Parola di Carlos Augusto, che si racconta a tutto campo.

    L'esterno brasiliano, arrivato all'Inter dal Monza la scorsa estate, è stato intervistato da Globo Esporte e ha ripercorso gli eventi degli ultimi mesi, dall'approdo in nerazzurro alla seconda stella: "Puntavo a debuttare in Champions League. Ora possiamo alzare ulteriormente l'asticella. Vincere più volte il campionato italiano con l'Inter, creare un ciclo vincente. Vogliamo giocarcela per tutto. Sono molto soddisfatto della mia stagione. Ovviamente ogni giocatore vuole sempre di più, ma penso che il mio ruolo fosse quello di aiutare molto ed essere pronto quando avevano bisogno di me. È la prima stagione, e c'è stato un salto importante".

    ANNO D'ORO - "Diventare definitivamente un calciatore dell'Inter (era arrivato in prestito con obbligo di riscatto, scattato a inizio aprile con l'aritmetica qualificazione alle coppe europee, ndr) mi ha dato un po' di entusiasmo in più. Il derby? È stata una partita molto tesa, ma la nostra squadra era preparata e voleva vincere questo titolo contro il Milan, sarebbe stato più bello. Per noi fare questo contro il Milan non è stata una pressione in più, ma una motivazione. Abbiamo giocato grandi partite durante tutto il campionato e quando è arrivata l'occasione di vincere il derby tutti avevamo quella motivazione. È più bello vincere contro un grande rivale. Siamo l'Inter, entriamo in tutte le competizioni per vincere. Champions League, Coppa Italia... Ma avevamo fatto della seconda stella il nostro obiettivo principale. È un simbolo, la seconda stella sullo stemma. Raggiungere il 20° scudetto. Quindi quello era il nostro obiettivo principale, lo sapevano tutti. Naturalmente non abbiamo lasciato da parte le altre competizioni, abbiamo dato il massimo in tutto. Ma è un momento storico, conquistare un'altra stella, lo scudetto. Questo era l'obiettivo principale", riporta FcInter1908.it.

    LO SPOGLIATOIO DELL'INTER - "Una cosa che mi ha facilitato molto è che sapevo già parlare italiano, sono qui da tre anni. Quello che mi ha colpito è che è un gruppo molto affiatato, tutti si aiutano a vicenda. Non c'è malcontento. Sapete che per andare avanti, in un campionato lungo, dobbiamo avere questo. Parlo con tutti, vado d'accordo con tutti. Ma sto di più con le persone della mia età. Parlo tanto con Bisseck, Frattesi, tanto anche con Lautaro. Anche Sanchez. Siamo ottimi amici e penso che questo ci abbia aiutato molto quest'anno".

    LAUTARO MARTINEZ - "È un ragazzo piuttosto tranquillo. Quando sono arrivato al club mi ha aiutato tantissimo, mi ha mostrato come funzionano le cose, cosa vuol dire indossare la maglia dell'Inter. È un ragazzo giovane, ma per noi rappresenta molto con questa fascia di capitano. Aiuta molto, sia chi gioca, sia chi gioca meno. Ti dà la forza per continuare a giocare, per aumentare la tua voglia. È la scelta giusta come capitano, aiuta molto nello spogliatoio".

    SIMONE INZAGHI - "Mi ha aiutato tanto, aiuta tutti. Ancor di più chi gioca meno. Riesce a darti quella motivazione. Mi ha parlato molto, soprattutto perché ricoprivo due ruoli. Mi ha dato molti consigli. Piaccia o no, anche se sono nella stessa parte del campo, sono posizioni diverse, quindi bisogna prestare attenzione. Mi ha aiutato molto in questo. Ma penso che anche questo gruppo lo accetti molto. Non è un gruppo che crea confusione. Penso che tutto si sia riunito e tutto abbia finito per funzionare quest'anno".

    I CONSIGLI SULLA POSIZIONE IN CAMPO - "Mi ha detto che mi avrebbe utilizzato in quelle posizioni per le mie caratteristiche. Era un consiglio da grande allenatore, sai? Essere calmo, credere nelle mie qualità, fare una bella partita, aiutare la squadra. È più simile al consiglio di un papà che di un grande allenatore. A maggior ragione perché mi inserisco nelle caratteristiche della squadra. Quando arrivano i nuovi li aiuta molto a capire come gioca la squadra, com'è il sistema di gioco della squadra. Mi ha dato consigli su come voleva giocare. Questo mi ha aiutato molto ad adattarmi più velocemente".

    16 PARTITE DA TITOLARE, 5 DI QUESTE IN CHAMPIONS LEAGUE - "Adesso so di avere la fiducia dell'allenatore. Ma a volte è a causa delle caratteristiche della partita. Aveva fiducia che tutti giocassero queste partite di Champions League e dato che c'erano molte partite, che lo volesse o no, ha dovuto fare questa rotazione. Aveva fiducia in noi e anche noi avevamo fiducia in lui. Alla fine siamo stati eliminati agli ottavi, ma era il mio esordio in Champions, ho giocato tante partite da titolare e questo significa che lui ha fiducia in me. Voglio continuare così".

    LA GESTIONE DEL VANTAGGIO IN SERIE A - "Penso che il momento chiave per noi sia stato un periodo di partite a febbraio, quando la Juventus era seconda e ad un solo punto di distanza. E c'è stato il derby d'Italia, contro la Juventus. Alla fine abbiamo vinto, e questo ci ha fatto credere di più. Ci sono giocatori esperti, che hanno vinto tanto. Ci sono giocatori che hanno vinto il Mondiale, la Champions League e penso che abbiano aiutato molto il gruppo, soprattutto i più giovani, a sapersi gestire".

    UNA SOLA SCONFITTA IN CAMPIONATO, CONTRO IL SASSUOLO A SETTEMBRE: COME SI SPIEGA LA SOLIDITA' DELL'INTER? - "Ricordiamo quella sconfitta, è stata una partita che ha dato la svolta. Quella partita ci ha aiutato molto a capire il resto della stagione. Nella maggior parte delle partite eravamo in vantaggio. Questa e un'altra partita, contro il Bologna, ci hanno insegnato a mantenere il risultato, a saper anche soffrire. Non tutte le partite possono essere giocate bene. Da lì penso che la squadra abbia imparato a soffrire. E ha avuto anche quella fortuna del campione, che in alcune partite ha anche aiutato. La squadra ha saputo soffrire nei momenti difficili e quando ha avuto le occasioni le ha saputo sfruttare. Era la combinazione di tutto".

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    kgmine
    kgmine

    Ringrazia Allegri perché qualunque altro allenatore sarebbe venuto a Milano cercando di fare la p...

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