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  • Inter, da grande malata a rivale della Juve: lo scudetto è ancora possibile

    Inter, da grande malata a rivale della Juve: lo scudetto è ancora possibile

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Alla fine della gara di Ferrara, vinta con 4 gol e un secondo tempo splendido, veniva da pensare ai punti che l’Inter ha buttato per strada. Ora è seconda, a -6 dalla Juve, ma poteva davvero essere a un passo dal primato. In ogni caso, se la Juve continua in questo suo frastornato periodo e l’Inter prosegue sulla scia di Ferrara, tutto può ancora succedere. La partita contro la Spal è stata in equilibrio per un tempo, che però la squadra di Conte ha avuto il merito di chiudere in vantaggio, ed è esplosa nella ripresa quando i nerazzurri hanno imperversato. Uno-due con gli esterni di destra e di sinistra, primo gol di Candreva, secondo di Biraghi (di destro!), poi il guizzo di Sanchez e il tocco finale di Gagliardini. Ha funzionato tutto nell’Inter, ma soprattutto ha rubato l’occhio Alexis Sanchez: assist, gol (era stato lui a iniziare l’azione), giocate da applausi, un giocatore così va riscattato dal Manchester. Ha funzionato bene anche la Spal, ma solo per un tempo. Nel secondo è crollata ed è stata infilata a ripetizione dai nerazzurri.

    LA ROTAZIONE DI CONTE - Come al solito il tecnico salentino aveva cambiato
    notevolmente la squadra rispetto alla gara precedente col Torino. Stavolta i nuovi erano cinque, in difesa Ranocchia per De Vrij e Skriniar per lo squalificato Godin, sugli esterni Candreva per D’Ambrosio e Biraghi per Young, infine Eriksen come trequartista al posto di Borja Valero. Non ha modificato l’attacco, confermando la coppia sudamericana Sanchez-Martinez, solo perché Lukaku non sta bene. Va detto che tutti i nuovi hanno fatto una bella partita, in alcuni casi (i due esterni) sono stati anche decisivi.

    CENTIMETRI E AGILITA’ - Di Biagio si era fermato a quattro sostituzioni dopo la sconfitta di Marassi, uno in difesa (Sala per Cionek), due a metà campo (Valdifiori per Missiroli e Murgia per Tunjov) e l’ultimo in attacco (Cerri per Floccari). Con la coppia “gigante” Cerri-Petagna (382 centimetri e 176 chili in due), l’ex allenatore della Under 21 cercava di far valere l’aspetto fisico su una difesa molto fisica come quella dell’Inter. L’esatto opposto sull’altra sponda: Lautaro non tocca i 180 centimetri, Sanchez nemmeno i 170. Grazie al cileno (e a una diversa dimensione tecnica), ha avuto la meglio la coppia nerazzurra.

    SBANDATA SPAL - La partenza è stata piacevole per ritmo e occasioni. Ha
    iniziato meglio l’Inter e con un sinistro da fuori area Brozovic ha colpito il palo esterno, ma la Spal non si è scoraggiata e al primo vero attacco (incursione di Bonifazi) ha centrato la traversa con un sinistro di Petagna che, nell’occasione, ha bruciato Skriniar. Si giocava con notevole velocità e come movimento la Spal sembrava più ispirata dell’Inter, solo che il suo fianco sinistro è franato nel momento meno propizio. E’ successo su un capovolgimento di fronte rifinito da Sanchez per Candreva che a destra era liberissimo, Murgia se n’era dimenticato mentre Reca stava stringendo al centro. Così l’Inter ha segnato al 37'. Ma era ancora la Spal a fare gioco. Al 40' Handanovic uscendo su Strefezza l’ha steso in piena area. L’ala brasiliana aveva toccato la palla e l’aveva messa fuori un attimo prima dell’impatto, per questo Giua ha deciso che non fosse rigore, lasciando molti dubbi. Dalla panchina, Di Biagio si è lamentato non poco e rivolto al quarto uomo Abbattista gli ha detto: “Diteci che dobbiamo fare? Ce ne dobbiamo andare?“.

    L’ONDATA NERAZZURRA - La Spal aveva dato il massimo nei primi 45', così all’inizio della ripresa ha pagato tutto e l’ha pagato caro. L’Inter ha migliorato il livello della sua prestazione con un bel palleggio, guidato e ispirato da Sanchez che al 7' si è visto respingere da Letica un rigore in movimento. Dopo 3' è arrivato il 2-0 di Biraghi con un destro angolatissimo da fuori area. Da quel momento la Spal è scomparsa. Al 15' il 3-0 a conclusione di un’azione tutta in velocità e in profondità, iniziata da Sanchez, rifinita da un cross di Biraghi e chiusa con un tocco di testa dello stesso cileno. Con i cambi è entrato anche Young e dall’inglese è arrivato il cross rasoterra per il tocco facile di Gagliardini: 4-0, secondo posto, la Juve a -6. Certo che l’Inter è strana davvero, sembrava la grande malata e ora è la grande avversaria della capolista.

    IL TABELLINO
    Spal-Inter 0-4 (primo tempo 0-1)

    Marcatori: 36' p.t. Candreva (I), 10' s.t. Biraghi (I), 15' s.t. Sanchez (I), 28' s.t. Gagliardini (I)

    Assist: 36' p.t. Sanchez (I), 15' s.t. Biraghi (I), 28' s.t. Young (I)

    Spal (4-4-2): Letica; Reca (dal 21' s.t. Cionek), Vicari (dal 40' s.t. Salamon), Bonifazi, Sala; Murgia (dal 40' s.t. Tunjov), Valdifiori, Dabo, Strefezza (dal 21' s.t. D'Alessandro); Petagna, Cerri (dal 28' s.t. Di Francesco). All.: Di Biagio.

    Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, Ranocchia, Bastoni (dal 17' s.t. D'Ambrosio); Candreva (dal 33' s.t. Pirola), Brozovic, Gagliardini (dal 28' s.t. Borja Valero), Biraghi (dal 17' s.t. Young); Eriksen; Sanchez (dal 33' s.t. Esposito), Martinez. All.: Conte.

    ARBITRO: Giua di Olbia

    Ammoniti: 32' p.t. Bastoni (I) 1' s.t. Valdifiori (S), 6' s.t. Murgia (S), 8' s.t. Biraghi (I), 16' s.t. Ranocchia (I)

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