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  • Inter senza leader: Conte il primo passo, ma a Marotta serve altro

    Inter senza leader: Conte il primo passo, ma a Marotta serve altro

    • Luca Fazzini
    Il messaggio della Curva Nord è stato chiaro: vittoria o guerra. Non poteva essere altrimenti, perchè l'eventuale mancata qualificazione in Champions League sarebbe boccone troppo amaro da digerire per una tifoseria che, quest'anno, ha già dovuto assistere a fin troppe montagne russe. In attesa dell'arrivo di Conte, l'Inter si prepara alla partita della vita in un clima di palpabile tensione. Il pesante 4-1 di Napoli, la mancata presenza di giocatori e dirigenti al Premio Gentleman e una richiesta - quella degli ultrà - che non può lasciare sereni: gli ingredienti della vigilia, dunque, sono possibili trappole letali. A ciò si aggiunge un problema non di poco conto: Spalletti deve vincere (quasi) a tutti i costi, ma a quale leader si affida?

    ATTACCO, MANCANO I LEADER - L'obbligo di tre punti, che garantirebbero una Champions data ingenuamente per scontata fino a poche settimane fa, impognono ai nerazzurri la necessità di segnare. Fin qui niente che non sia scontato. Possibilmente, serve farlo subito. Un eventuale primo tempo con il risultato in bilico, specie se dagli altri campi arrivassero notizie poco confortanti, darebbe il via ad una psicosi che coinvolgerebbe tifosi e giocatori. Eppure, in zona gol, i leader tecnici sembrano davvero pochi. Perchè dove c'è tecnica manca personalità. È il caso dei vari Brozovic, Perisic, Icardi e Lautaro Martinez. Per un motivo o per l'altro, infatti, gli uomini con più qualità di quest'Inter non sembrano pronti a caricarsi la squadra sulle spalle. Brozovic ha inciso poco nelle gare decisive di quest'anno, mentre il compagno croato è possibile pedina di scambio per arrivare a Lukaku e probabile partente. E in area di rigore, la situazione non migliora: Icardi è stato capopopolo per metà stagione, trascinando la squadra nelle sfide decisive: gol contro Milan, Barcellona e Psv e rigore a segno contro la Lazio in Coppa Italia. Poi, però, la questione fascia, il grande gelo di febbraio e le sufficientemente note polemiche. Il clima ostile della Curva Nord e le tantissime voci sul futuro non aiutano certo l'argentino a vivere al meglio una gara delicatissima. Le speranze in zona gol ricadono allora su Lautaro Martinez, ma la gioventù potrebbe giocare brutti scherzi. Il Toro è pronto a trascinare l'Inter, nella gara più importante dell'anno, a soli 21 anni? Sin qui, i momenti clou della stagione hanno detto no

    FIDUCIA ALLA DIFESA - A trainare i nerazzurri, allora, dovranno inevitabilmente essere i leader morali di questa squadra. Ad iniziare da capitan Handanovic, il migliore in campo contro Barcellona, Lazio ed Eintracht, con una serie di interventi fenomenali sui vari Dembelè, Coutinho, Immobile, Leiva, Kostic e Gacinovic. Insieme a lui ecco Milan Skriniar, lottatore incomiabile e fresco di un rinnovo preziosissimo. Gli altri uomini di esperienza, come Asamoah e De Vrij, hanno spesso tradito nei match chiave di quest'anno: l'ex Juve fu un disastro contro Barcellona e Psv, l'olandese rivedibile contro l'Eintracht. Tra minacce della Curva, futuro incerto e mancanza di leader, all'Inter servono gol. Per guadagnare 50 milioni e per evitare 'guerre'

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