Calciomercato.com

  • Juvemania: Allegri sa che non tutta la Juventus vuole la sua permanenza. I pensieri di Giuntoli

    Juvemania: Allegri sa che non tutta la Juventus vuole la sua permanenza. I pensieri di Giuntoli

    • Marcello Chirico
    C'è amarezza dopo la gara al "Maradona" perchè, a differenza di altre precedenti, questa gara col Napoli la Juventus non meritava di perderla. Anzi, probabilmente avrebbe anche potuto (e dovuto) vincerla, per il numero di occasioni create e per il buon gioco espresso nei due tempi. Se però sotto porta Vlahovic è riuscito a divorarsi da solo quattro nitide occasioni da rete, chiaro che un Napoli molto più cinico e concreto sia poi riuscito ad aggiudicarsi la partita. Complice pure la poca attenzione e reattivita da parte della retroguardia bianconera al momento del calcio di rigore di Osimhen, quando si è fatta sorprendere in velocità da Raspadori dopo la respinta di Szczesny.



    Sarebbe stato sufficiente accorgersi di come si stessero preparando i giocatori napoletani prima della battuta e serrare le fila in modo da impedirgli di arrivare per primi sulla respinta del portiere. Quando si dice, la cura dei dettagli. Sul rigore, poi, è corretto il pensiero espresso da Massimo Mauro a Radio Radio: ormai ogni contatto è un pretesto per fischiare un fallo. Il calcio è un gioco fisico fatto di contatti, ed è normale che ce ne siano dentro un'area di rigore. Osimhen è stato scaltro ad infilarsi nel sandwich prodotto da 3 giocatori juventini ed a cascare non appena Nonge è andato a contrastrarlo. Ormai, nell'era del VAR, basta poco per ottenere la massima punizione, e il nigeriano se l'è andata a conquistare. Una fiscalità che andrebbe applicata sempre, e non a gettone: per esempio nell'ultimo Napoli-Inter il contatto in area tra Acerbi e Osimhen non venne ritenuto punibile, quello di Nonge si.

    A fine gara si è tornati, inevitabilmente, a parlare del futuro della panchina bianconera, con un Allegri alquanto stizzito sull'argomento. Lo è perché sa che alla Juve non tutti sono propensi a proseguire con lui, nonostante un altro anno di contratto, e che il primo a desiderare un cambiamento è il ds Giuntoli. Il procuratore del tecnico, Branchini, è intervenuto pure lui nel dibattito ribadendo appunto la disponibilità del proprio assistito a proseguire, aggiungendo però che con questa nuova dirigenza tutto è possibile. Perché anche lui sa che a rivolere Allegri alla Juventus era stato Andrea Agnelli, e non John Elkann, che sebbene stimi il tecnico livornese ha messo sotto contratto Giuntoli. Desideroso di costruire la SUA nuova Juve, con un nuovo tecnico, per avviare un  nuovo progetto, Allegri e Branchini sono a conoscenza di tutto e per questo si stanno preparando alla guerra che dovranno combattere a fine stagione, senza la certezza di poterla vincere.
     

    Altre Notizie