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  • Romamania: il futuro e il diritto di essere Di Francesco. Se lo confermano

    Romamania: il futuro e il diritto di essere Di Francesco. Se lo confermano

    • Paolo Franci

    Ho sempre difeso Di Francesco. Nella convinzione _ e resta tale _ che non sia stato messo nelle condizioni per potersi esprimere al meglio, ricordando la campagna acquisti di Monchi, sulla quale è inutile tornare. D'altra parte, i top e i flop sono davanti agli occhi di tutti. Anche se alcuni sono davvero sanguinosi, sia dal punto di vista degli esborsi societari sia per la voragine tecnica che hanno generato.

    Però, c'è un però. E fa rima con la legge non scritta e più ingiusta della storia del pallone. E cioè che alla fine, che gli errori siano di direttori sportivi, dirigenti, calciatori o raccattapalle, sono gli allenatori a pagarne il conto. Qualcuno dirà: il solito giornalista che cambia idea. No, io non la cambio. Secondo la mia opinione, Di Francesco è un tecnico bravo e preparato. E tale resta. Però, c'è quel però di cui sopra. Vista la partita con il Bologna e poi quella con il Frosinone _ attenzione: la prima con il suo fidato 4-3-3, la seconda con il 4-2-3-1 _ addirittura tragiche per qualità del gioco, equilibrio e capacità difensiva, annoto come l'allenatore, a distanza di sei mesi non sia riuscito a correggere gli squilibri della squadra. La Roma gioca 80 minuti praticamente perfetti con il Porto e appena pochi giorni dopo butta sul campo quelle due prestazioni terribili. Sì, certo, alla fine le ha vinte entrambe. Sì, è vero, ha centrato 4 vittorie di fila, tre delle quali per contro le ultime tre in classifica. E se non ci fosse stato un pizzico di fortuna e, soprattutto, l'errore di mira degli attaccanti del Bologna, forse ora non parleremmo di questo mini en plein. Certo non è cosa da poco registrare che un tecnico non sia riuscito e non riesca a dare continuità alla sua squadra, perlomeno sul piano dell'identità. E che la qualità salga e scenda come fosse un imprevedibile ascensore. Due elementi sui quali riflettere, in effetti, progettando il futuro della Roma. E nel caso si decida di tenere Di Francesco, gli si conceda il diritto di progettare una squadra a sua immagine, somiglianza e soprattutto gioco. Finalmente.

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