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  • Maignan, Theo Hernandez e Leao sono incedibili? La verità sulla strategia del Milan

    Maignan, Theo Hernandez e Leao sono incedibili? La verità sulla strategia del Milan

    • Andrea Distaso
    Tre fuoriclasse. Tre perni del Milan dello scudetto 2022, tre punti fermi anche per il futuro, offerte indecenti permettendo. Ma anche tre situazioni contrattuali e “ambientali” ognuna diversa dall’altra e che in questi ultimi giorni sono diventati motivi di discussione e soprattutto di attenzione. Degli addetti ai lavori ma soprattutto dei tifosi rossoneri, spaventati dai rumors sempre più insistenti che vogliono Mike Maignan, Theo Hernandez e Rafael Leao nel mirino delle big europee. Ma come stanno realmente le cose oggi, allo stato dell’arte ed in considerazione delle prospettive del Milan per i prossimi mesi, a livello di obiettivi ancora alla portata in questa stagione e di decisioni fondamentali per quanto concerne la guida tecnica ed il calciomercato estivo?

    INCEDIBILI MA... - Le ultime tre annate sportive non hanno fatto altro che rafforzare in casa rossonera la profonda convinzione che Maignan, Theo Hernandez e Leao siano i tre asset principali di una rosa mediamente giovane e con margini di crescita ancora inesplorati. Tre punti fermi dai quali ripartire e attorno ai quali costruire anche la squadra del prossimo campionato, perché nella testa del patron Gerry Cardinale ma soprattutto di chi operativamente si spende tra area tecnica e quella manageriale gli eventuali sacrifici - dicasi cessioni - per incrementare il budget che sarà messo a disposizione per rafforzare la rosa andrebbe a toccare altri calciatori. Che nella testa del capo dell’area scouting Geoffrey Moncada, del direttore sportivo Antonio D’Ottavio e del CEO Giorgio Furlani occupano una posizione più bassa nella graduatoria degli intoccabili. Con una doverosa premessa: come ha dimostrato il caso di Sandro Tonali nell’estate 2023, nel nuovo Milan per il quale la competitività sportiva corre di pari passo con l’equilibrio finanziario non esistono incedibili. Lo stato di salute del bilancio rossonero non impone vendite a tutti i costi, ma sulla base delle offerte che dovessero arrivare per ognuno dei giocatori interessati verrà presa una decisione senza alcun tipo di preconcetto.

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    CASO MAIGNAN - Ma veniamo ai casi specifici e partiamo dalla situazione ad oggi apparentemente più delicata, quella legata al futuro di Mike Maignan. Un contratto che scade a giugno 2026, un ingaggio da 3,2 milioni di euro netti a stagione - ben lontano da quello dei top del ruolo in giro per l’Europa - e un interesse tutt’altro che superficiale del Bayern Monaco, che inizia a pensare al dopo Manuel Neuer. La prima proposta di 5 milioni di euro più bonus presentata dal Milan non ha trovato il gradimento dell’entourage del portiere della nazionale francese, che punta ad una base di partenza di 8 milioni netti a stagione. Il club rossonero riconosce l’importanza di Maignan in campo e a livello di carisma nello spogliatoio e farà nuovi tentativi, ma ha già fissato in 80/90 milioni di euro una valutazione di partenza qualora maturasse la scelta di ascoltare le offerte per l’ex Lille.

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    THEO PIACE A TUTTI - Come per Maignan, anche per Theo Hernandez vanno registrati i primi sondaggi esplorativi da parte del Bayern, che è entrato nell’ordine di idee di perdere Alphonso Davies (sempre più orientato ad accettare la corte del Real Madrid) e ha individuato nell’esterno classe ‘97 un forte candidato per la sua sostituzione. Anche per lui la scadenza del contratto prolungato nel febbraio 2022 è fissata all’estate del 2026 e anche per lui il Milan sta iniziando a ragionare all’ipotesi di rafforzare un legame che nel tempo si è fatto sempre più forte. Con la fascia di capitano spesso sul braccio e con atteggiamenti di disponibilità alla causa, giocando per necessità pure fuori ruolo. Il premio sarebbe un prolungamento fino al 2029 con un ulteriore innalzamento dello stipendio da 4,5 milioni di euro più bonus. Cifre importanti ma sempre difficili da paragonare a quello che un club della potenza economica del Bayern Monaco - oltre a ciò che rappresenta in termini di possibilità di puntare alla conquista della Champions League e di consacrarsi ancora di più come calciatore di livello internazionale - può mettere sul piatto. Per lui il Milan chiede comunque non meno di 100 milioni di euro, riconoscendone lo status di miglior terzino sinistro in giro per l’Europa.

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    VOGLIA DI MILAN - In ordine crescente, si è partiti dal portiere, si è passati al difensore e si arriva all’attaccante, al calciatore che nella testa della società rossonera rappresenta la gemma più preziosa, il fuoriclasse ancora in fase di esplosione ma già capace di fare la differenza in ogni momento. Come ha dimostrato in occasione dell’ultima partita di campionato contro l’Atalanta. Rafael Leao ha un valore inestimabile per chi gestisce oggi il Milan, anche perché il legame tra le parti è profondo, sentito, e nel rinnovargli fiducia e contratto fino al 2028, portando l’ingaggio a 7 milioni di euro netti e affidandogli una maglia pesante come la “10” si è dato un segnale a tutti. Anche e soprattutto all’esterno. Ai club di Premier League come il Chelsea che in passato ci hanno fatto più di un pensiero ma anche a chi, come il Paris Saint-Germain, valuta di fare un investimento a tre cifre per un giocatore che nell’immaginario collettivo potrebbe essere l’ideale alternativa al partente Mbappé. La clausola rescissoria di 175 milioni di euro rappresenta idealmente la quota fino alla quale le pretendenti dovranno spingersi per far tremare i polsi a Cardinale e indurlo seriamente a prendere in considerazione la rinuncia al suo miglior giocatore. Ma le parole ripetute in più di un’occasione e ribadite anche nelle scorse ore dallo stesso Leao - “Non potevo lasciare il Milan, nel futuro mi vedo qui” - sono una testimonianza chiara e sincera di quella che è la volontà del diretto interessato. Che è poi anche quella del Milan che, salvo clamorosi colpi di scena, ha già deciso: si riparte da Maignan, Theo Hernandez e Leao.
     

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