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  • Fifa 20, Diego Campagnani a CM: 'Il mio pollice come il mancino di Messi. Ora il Mondiale per Club, poi la eSerie A'

    Fifa 20, Diego Campagnani a CM: 'Il mio pollice come il mancino di Messi. Ora il Mondiale per Club, poi la eSerie A'

    • Federico Albrizio
    La Milano del calcio diventa digitale. A pochi giorni dal derby tra l'Inter di Conte e il Milan di Pioli, il capoluogo lombardo si prepara a ospitare la FIFA eClub World Cup, il Mondiale per Club di Fifa 20 che si disputerà presso gli East End Studios dal 7 al 9 febbraio. Primo, storico evento ufficiale del circuito competitivo targato FIFA/EA SPORTS su suolo italiano, a partire da domani i 24 team qualificati (composti da due giocatori ciascuno) alla fase finale si giocheranno il titolo di club più forte del mondo. A rappresentare l'Italia tre squadre: la Roma, il Team Mkers e il Team Qlash.

    Gli occhi sono tutti puntati proprio sui Qlash e sul loro uomo di punta, Diego Campagnani: 22enne di Cunardo (provincia di Varese), 'Crazy_Fat_Gamer' (questo il suo nickname in gioco) si è imposto nella prima parte di stagione fino a prendersi la vetta della classifica globale. Numero uno al mondo, non solo sulla sua console di riferimento (PlayStation 4): "Non me ne rendo conto, gioco per divertirmi. Sono un ragazzo normalissimo che fa il suo lavoro" dice Diego. Che poi scherza: "Ma il mio pollice destro è paragonabile al piede sinistro di Messi". 

    Ha messo piede nella scena competitiva nel 2013, si è laureato campione italiano nel 2018, è arrivato quarto nella Liga spagnola e ora guida la classifica mondiale. Ma come si passa da amatore a professionista? "Ci vuole tantissimo impegno, dedicare tanto impegno durante la giornata - spiega Campagnani - Imparare dai più forti seguendo i loro streaming e partecipando a tanti tornei, live e online".

    Gioco e studio? Diego ha fatto una scelta: "Ho lasciato la scuola in prima superiore e sempre giocato ai videogiochi. Dovevo andare a lavorare in Svizzera quando ho smesso, poi ho iniziato a lavorare con i videogiochi. Mi hanno salvato dalla scuola (ride, ndr)". E la famiglia come ha vissuto la scelta? "Mia madre mi ha sempre supportato, sono sempre stato con lei ai tornei, ha sempre fatto il tifo per me. Anche adesso si mette a piangere per l'emozione. Ho anche un fratello maggiore, ma a lui è passata la passione per i videogiochi".

    Ora un altro torneo importante, il Mondiale per Club. Campagnani è pronto: "Solitamente mi alleno mentre vado in streaming, 5-6 ore al giorno. Quando si avvicinano gli eventi le ore aumentano. Avere anche un coach come Simone aiuta a preparare dal punto di vista tattico. Allenamento fisico? Palestra no, ma cammino turti i giorni e vado in bici. Lo sport è sicuramente importante. Mi alleno poi solo con altri pro players, con l'intelligenza artificiale è troppo facile". Allenamento quindi anche con altri giocatori italiani: "Il loro supporto non manca. Ci siamo allenati ieri sera con Prinsipe e Ribera (del Team Mkers, anch'esso partecipante al torneo), siamo tutti amici è c'è supporto da parte di tutti". "Il mio stile di gioco è molto difensivo - prosegue Crazy_Fat_Gamer - Catenacciaro? Da bravo italiano (ride, ndr). Faccio tanto possesso palla, prima o poi il buco si trova".

    Professionista del calcio virtuale, una passione ma anche un lavoro a tutti gli effetti: "Assolutamente sì. Non è facile come fare l'influencer, ma si fa. I ricavi arrivano soprattutto da sponsorizzazioni e dal team, oltre che dai montepremi degli eventi. E' un lavoro a tutti gli effetti e lo farò ancora a lungo, se ti alleni bene puoi andare avanti anche fino a 35 anni. E non mi sento assolutamente vecchio: è come se fossi ancora un sedicenne! Poi mi piacerebbe fare il coach: prendere ragazzi di 15 anni e portarli al top. Ma è ancora presto".

    Ma qual è il rapporto di Campagnani con il calcio reale? Il mio giocatore preferito è Cristiano Ronaldo, ma non tifo una squadra particolare. Seguivo la squadra del mio presente, ma non ho un riferimento nazionale. Ora comunque non guardo più le partite di calcio, passo il tempo a giocare a Fifa. Ma se dovessi entrare in una squadra di calcio...".

    Già, perché all'orizzonte c'è anche la prima eSerie A, il primo campionato nazionale ufficiale annunciato dalla Lega di A: "Mi ci vedrete sicuramente, vedremo in quale squadra". Proviamo a gettare l'amo, l'Inter? Diego sorride e nicchia: "Si scoprirà più avanti...".

    Primo evento Fifa e primo campionato nazionale, è arrivata la svolta dell'Italia calcistica negli eSports? "Siamo ancora all'inizio - commenta il gamer azzurro - Siamo ancora indietro anni luce rispetto a Spagna o altri Paesi del nord Europa. Ci vorranno ancora 3-4 anni".

    Tornando alla FIFA eClub World Cup, un'innovazione è il 2vs2 che si aggiunge ai normali incontri 1vs1 su doppia console: "E' sicuramente divertente e c'è più spettacolo, ma poi dipende da tanti fattori perché non sei da solo a controllare tutto. Il mio compagno di squadra Ivan comunque è molto forte, l'anno scorso è arrivato secondo alla eChampions League".

    Spettacolo sì, ma non per la community femminile che ancora non decolla su Fifa: "Perché è Fifa, un gioco di calcio troppo maschile. Ci sono ragazze appassionate, ma trovarne che giochino a questo titolo è difficilissimo".

    Prima di salutarci, Diego si lascia scappare un piccolo sogno: "Se ho mai incontrato calciatori reali? Non ancora, ma se incontrassi Cristiano Ronaldo...". Un breve divagazione, prima di tuffarsi testa e cuore sul torneo.



    Fifa 20, Diego Campagnani a CM: 'Il mio pollice come il mancino di Messi. Ora il Mondiale per Club, poi la eSerie A'



    Accanto a 'Crazy_Fat_Gamer' una figura iconica del mondo competitivo Fifa, Spencer 'Gorilla' Ealing. Campione del mondo nel 2017, l'inglese del Team NEO racconta: "Ho iniziato con Fifa 15, ma il movimento non era così grande come è diventato adesso". 23 anni compiuti da poco: "Mi sento vecchio - scherza Gorilla -, molti giocatori ora hanno 18-19 anni. Una figura di riferimento per loro? Mi guardano come il miglior giocatore degli UK, anche se ora c'è Tekkz che sta andando forte, io mi impegno per dare loro i consigli giusti e aiutarli per tornei virtuali ed eventi live".

    La testa ora però è tutta sull'evento di Milano: "Mi sento molto fiducioso, come giocatore singolo e ho fiducia nel mio compagno. Ma ci sono anche gli scontri 2vs2, quindi vedremo domani. Non vinto un torneo dal 2017, in testa ho solo questo obiettivo".

    Ma come si prepara un pro player di calibro mondiale? "All'uscita del gioco ogni anno ci sto 8-10 ore al giorno per prendere confidenza con il gioco stesso, poi per preparare i tornei solo 3-4 ore al giorno. Non faccio molto lavoro fisico, ma studio gli avversari per adattarmi al loro gioco. Mental coach? Non lo abbiamo, ma la componente mentale è molto importante: specie negli eventi live, per non andare nel panico o non chiudere le partite".

    Con quali giocatori affronterà il torneo: "Il mio preferito è Neymar, mi sta bene addosso come giocatore del gioco, ma non so se lo userò durante l'eClub World Cup. Sicuramente ci sarà Gullit o Ronaldo il Fenomeno con 96 di overall. In tanti scelgono anche Cristiano Ronaldo che ha 99 di overall".

    Siamo in Italia, paese che recentemente fatica a imporsi con i propri gamers a livello internazionale: "Non è un problema di nazionalità, ma di dedizione al gioco e di aiuto dalle strutture. Sicuramente l'introduzione della eSerie A sarà di aiuto per sviluppare i tanti talenti italiani che ci sono".



    Fifa 20, Diego Campagnani a CM: 'Il mio pollice come il mancino di Messi. Ora il Mondiale per Club, poi la eSerie A'



    "Abbiamo iniziato nel 2011 con la FIFA Interactive World Cup, ora abbiamo aggiunto al portfolio anche la eNations Cup, che è la vera competizione internazionle. E' stato un viaggio interessante, siamo migliorati, cresciuti e siamo sempre più grandi", spiega infine Adrian Roelli, capo dell'eFootball Fifa.

    "Siamo felici di essere per la prima volta in Italia, i giocatori italiani sono di talento e la community sul territorio" - prosegue Roelli - "Questa eClub World Cup non è uno spettacolo per il pubblico, ma per noi è importante testare il mercato italiano in vista di nuovi eventi: ogni anno abbiamo così tanti tornei...". Un dettaglio dell'espansione del movimento delle Global Series targate FIFA e EA SPORTS, consolidato anche dalla crescita del montepremi: "E non sappiamo fino a dove potrà arrivare!".

    E la prossima frontiera? Avere delle ragazze in corsa per i tornei: "Non ne abbiamo mai viste in questi tornei, ma non per una preclusione nostra. Nell'iscrizione ai tornei non chiediamo neanche il genere agli iscritti, scopriamo una volta ai tornei di chi si tratta. Non è ancora capitato quindi, ma stiamo cercando di sviluppare il gioco e speriamo che possa accadere presto".

    @Albri_Fede90

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