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  • Il Napoli rischia il vorrei ma non posso: Verdi e Ruiz non sono Di Maria e Vidal

    Il Napoli rischia il vorrei ma non posso: Verdi e Ruiz non sono Di Maria e Vidal

    • Marco Giordano
    Quella del Napoli è una questione di fasce: fasce di giocatori da comprare, fasce di prezzo da corrispondere, fasce di ingaggio da sostenere, fasce di esperienza da sfruttare, fasce di gioventù da valorizzare, fasce di livelli per capire quali sono le ambizioni dell'era Ancelotti. Perché nell'intervista rilasciata da Aurelio De Laurentiis, il patron spiega gli arrivi ormai prossimi di Fabian Ruiz e Stefan Lainer. Ventidue anni il primo, venticinque il secondo entrambi con un'esperienza internazionale che esiste ma che non è importante. I margini di crescita sono quelli che possono portare Fabian Ruiz ad essere un vero craque sul palcoscenico interno ed internazionale, che possono mostrare un Lainer come terzino che può mettere in discussione la titolarità di uno Hysaj per il quale in Premier sono disposti a spendere 50 e passa milioni di euro.

    VORREI MA... POSSO? Verdi, Fabian Ruiz, Lainer: siamo già ad uno step superiore anagrafico e di esperienza internazionale rispetto agli arrivi dei Rog, Diawara ed anche dei Zielinski. Quindi, il Napoli avanza, prova ad approcciare ad una fascia superiore, anche perché Verdi piaceva all'Inter ed alla Premier, Fabian Ruiz era lusingato dalle grandi di Spagna, perché anche Lainer aveva altre offerte ed il Napoli ha mostrato un'inusuale capacità di chiudere con solerzia. Verdi, Fabian Ruiz, Lainer: ottimi profili ma distanti dai nomi di Di Maria, Vidal o Benzema fatti nel momento stesso dell'approdo di Ancelotti sulla panchina del Napoli. Ed è per questo che i nuovi volti del Napoli possono diventare top ma che, per il momento, non possono essere annoverati tra i calciatori di prima fascia.

    TRA BOTTI E REAL-POLITIK. C'è chi giura che ci saranno i fuochi d'artificio, che Donnarumma è più di una suggestione, che le telefonate di Ancelotti a qualche campione porteranno ad un'impennata nel numero di magliette vendute. Al momento, anche nelle interviste, De Laurentiis non sembra andare in questa direzione, sbandierando la politica del concreto e del solido economicamente come l'unico vessillo possibile sotto cui porre il suo Napoli. In città si vive come in una campagna elettorale fatta di promesse dai candidati ma con un presidente della repubblica che parla di rigore e di conti in ordine. Il tifoso-elettore potrebbe avere qualche difficoltà nell'orientarsi, tra speranze e consapevolezze di vedere la cinghia stringersi. Il Premier in pectore ancora deve scendere in campo, Carlo Ancelotti terrà il suo discorso solo il 9 luglio: sarà solo allora che si capirà se i sogni si fonderanno con la real-politik per un Napoli che abbia la concreta ambizione di dominare in Italia e dire la sua in Europa.

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