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  • Polito-Bari, c'eravamo tanto amati: dagli applausi alla contestazione

    Polito-Bari, c'eravamo tanto amati: dagli applausi alla contestazione

    • Claudio D'Amato
    Sorrisi, elogi e proclami sembrano essere lontani anni luce. In casa Bari la crisi ha preso il sopravvento, alimentando i fantasmi di una retrocessione che avrebbe del clamoroso e incrinando inevitabilmente l'idillio tra tifosi e società.

    A fare il paio con la contestazione ormai cronica della piazza nei confronti della famiglia De Laurentiis è il matrimonio tra Ciro Polito e il popolo biancorosso, passato da binomio perfetto a convivenza complicata.

    POLITO CONTESTATO - Durante Como-Bari il punto più basso, che ha certificato lo scarso apprezzamento per le mosse compiute dalla dirigenza (capitanata appunto dal direttore sportivo): "Ciro Polito facci un gol", cantavano i sostenitori pugliesi giunti fino in riva al Lago per sostenere una squadra in caduta libera.

    Un coro ironico che fa riferimento alle parole rassicuranti dispensate dal ds durante le conferenze stampa a tema mercato dei mesi scorsi. Il focus, tralasciando la costruzione di una rosa rivelatasi poco idonea in quanto a caratteristiche e ricambi, mira al mancato acquisto di un bomber capace di togliere le castagne dal fuoco ad un Bari con le polveri bagnate.

    POLITO E GLI ATTACCANTI - "Abbiamo 7 attaccanti e non voglio nascondervi che voglio vederli giocare tutti - aveva detto Polito a settembre - Attaccanti non sono solo le prime punte. Si tratta di 7 giocatori offensivi che possono colmare le lacune di quel reparto".

    Il campionato, però, ha detto altro: tra infortuni e defezioni nei momenti chiave della stagione, ai 'galletti' non è girata bene e gli errori in entrata sono risultati amplificati. Dal calvario fisico di Menez (che ha risolto il contratto anzitempo) all'altalena prestazionale di Nasti, passando per i flop di Aramu, Diaw e Puscas. Sulla carta colpi ad effetto, in termini pratici mosse non azzeccate.

    LA FRATTURA - La Serie A sfumata all'ultimo respiro col Cagliari, un'estate trascorsa tra dubbi e mugugni, l'esonero di Mignani in favore di Pasquale Marino, una finestra di gennaio che non ha invertito il trend horror che relega il Bari in piena zona Playout: festa per il ritorno in B e cavalcata Playoff della scorsa stagione, sono state spazzate via da involuzione e paura. Paura di veder azzerato lo splendido lavoro che aveva riacceso la città, dove grandi meriti li ha avuti proprio Polito. Passato, adesso, da protagonista a bersaglio della contestazione.

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