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  • Questo Chievo non vince neanche senza avversari: è già retrocesso, ecco perché

    Questo Chievo non vince neanche senza avversari: è già retrocesso, ecco perché

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Non la sta vincendo neanche questa in casa col Genoa e quindi anche oggi il Chievo sta retrocedendo in Serie B. Stadio "Bentegodi" vuoto, ma ormai non fa danno il niente pubblico o quasi. Arbitro Manuel Volpi all'esordio in serie A: non fa male, non influisce, quindi bene. Primo quarto d'ora di blandamente Chievo, un tacco di Meggiorini verso il decimo minuto, bravo Radu. Tutto qui. Il Genoa? Magari il secondo tempo, magari si mette a giocare il secondo tempo, forse.

    Una sola vittoria in campionato, con il Frosinone, un punto solo nelle ultime cinque partite prima di questa... Ma quando è retrocesso il Chievo? Oggi, alla fine del girone d'andata, quando lo dirà la matematica? E soprattutto perché è retrocesso il Chievo, cosa, chi l'ha mandato in serie B? Davvero il Chievo è inferiore a tutte come squadra sul campo, davvero è più scarso di Empoli, Udinese, Frosinone, Spal, Bologna? Forte è l'impressione che il Chievo sia retrocesso nella sua testa e nelle sue stesse gambe e anima e voglia il giorno in cui al Chievo non è stata revocata la penalizzazione, il giorno in cui non sono stati ridati al Chievo quei tre punti in classifica.

    Il peso della penalizzazione in partenza era stato ovvio piombo all'inizio del campionato. Soprattutto perché società, ambiente e squadra erano confusi. Confusi perché, a torto o a ragione, convinti di non aver meritato la punizione. Di qui non tanto un vittimismo, quanto una sorta di attesa di riparazione. Riparazione attesa come dovuta. Dovuta dalla sorte che doveva prima o poi rivelarsi giusta e appunto riparatrice. Dovuta dalle istituzioni sportive che prima o poi quei tre punti li avrebbero dovuti ridare. E con quei tre punti sarebbero tornati il sereno e il buonumore.
    Ma i tre punti non sono stati ridati. A torto o a ragione, non sono stati ridati. E lì ha finito il Chievo di finire la sua permanenza in Serie A. Evaporato insieme all'illusione della riparazione dovuta.

    Poi il Chievo ci ha messo di certo del suo. Anche troppo. Non raccontata mai del tutto e forse è meglio non saperla tutta la storia tutta del cambio di allenatore, delle settimane di Ventura. Ventura, toglietemi tutto ma non il mio alibi. Come da comandamento nazionale, mai assumersi una responsabilità, sempre colpa di altri, altri ostili e oscuri. Ma era stato il Chievo a chiamare Ventura, un'illusione altrettanto vaporosa e inconsistente di quella dei tre punti restituiti. Non la vince neanche questa il Chievo, nonostante nei primi 20 minuti del secondo tempo tiracchi (neologismo declinato al congiuntivo) tre o quattro volte verso la porta del Genoa. Al minuto 83 si segnala una litigata in campo (da frustrazione reciproca) dopo intensi scambi da ping-pong e non da calcio.

    Non la vince neanche questa il Chievo, nonostante negli ultimi 5 minuti di assedi (si fa per dire) il Genoa nella sua area. Non la vince e quindi anche oggi retrocede in Serie B. Il Genoa? Un colpo di testa che finisce poco sopra la traversa e un tiro da dentro l'area ribattuto in tutta la partita. Il Genoa avrebbe meritato di perderla la partita. Non sul campo, avrebbe meritato di perderla perché non ha nemmeno provato a vincerla. Lontani gli eroismi anti-Lazio, il Genoa si è fatto un sonno, ha preso un punto e ne ha lasciati due.

    IL TABELLINO

    Chievo Verona-Genoa 0-0

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Schelotto, Bani, Barba, Jaroszynski; Leris, N.Rigoni (30' s.t. Djordjevic), Hetemaj; Kiyine (25' s.t. Diuossé); Stepinski, Meggiorini. All. Di Carlo.

    Genoa (4-3-1-2): I.Radu; Biraschi, Romero, Zukanovic, Criscito; Lerager (12' s.t. Lazovic), Radovanovic, Rolon (20' s.t. Veloso 6); Bessa; Sanabria (30' s.t. Sanabria), Kouame. All. Prandelli.

    Arbitro: Volpi

    Ammoniti: 26' p.t. Lerager (G); 36'p.t. Kiyine (C), 40' s.t. Kouame (G), Hetemaj (C) 

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