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  • Razzismo nello sport? No nel calcio. In Italia il 99% degli epsiodi è legato al mondo del pallone

    Razzismo nello sport? No nel calcio. In Italia il 99% degli epsiodi è legato al mondo del pallone

    • Redazione CM
    Il caso Acerbi-Juan Jesus è soltanto l'apice della piramide, quello che si vede e che, purtroppo o per fortuna, risplende a tal punto da costringere l'intera società civile ad affrontare un problema spesso nascosto, spesso taciuto, spesso celato fra le pieghe e le piaghe di tessuti sociali che sono sempre più frastagliati. Il problema è però ben più ampio di quanto sembri nel nostro paese, nel mondo dello sport italico o meglio, nel mondo del calcio. A certificarlo sono i numeri raccolti dall’Oscad (Osservatorio Sicurezza Controllo Atti Discriminatori), che opera presso il dipartimento della Pubblica sicurezza.

    Proprio dai dati Oscad, riportati dalla Gazzetta dello Sport, viene subito alla luce che il 99% degli episodi discriminatori nel mondo dello sport (denunciati e certificati e per cui è andata in atto una squalifica) riguardano in realtà soltanto il calcio. Il 99% delle segnalazioni (a qualsiasi livello di età e di disciplina) è proprio legato al mondo del pallone.
    • DISCRIMINAZIONE RAZZIALE
    • Nel 2022 sono stati 49 di cui 48 nel calcio e 1 nel basket
    • Nel 2023 sono stati 57 di cui 51 nel calcio, 3 nel basket, 1 nella boxe, 1 nell'hockey e 1 nel tennis.
    • Nel 2024 (fino all'8 febbraii) sono state invece 4.
    • DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE
    • Nel 2022 sono stati 16 tutti nel calcio
    • Nel 2023 sono stati 27 tutti nel calcio
    • Nel 2024 sono stati 2 sempre tutti nel calcio
    • DISCRIMINAZIONE ANTISEMITA
    • 2022 sono stati 13 tutti nel calcio
    • 2023 sono stati 18 tutti nel calcio
    • 2024 sono stati 2 tutti nel calcio.
    L'ULTIMO CASO SOLTANTO QUALCHE GIORNO FA - Prima del caso Acerbi-Juan Jesus, ad esempio, era arrivata dalla provincia di Lucca l'ultima segnalazione: la frase "N...o di m...a" pronunciata da un 14enne calciatore della Mediavalle del Serchio nei confronti di un avversario, è costata al ragazzino lo stop per un fatto accaduto domenica 10 marzo e riguardante il campionato Giovanissimi B, dove giocano i ragazzi nati nel 2010. Un segnale evidente di come il problema sia ben più ampio di un semplice: "le cose di campo restano in campo".

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