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  • Sampmania: finalmente è finita. Da chi ripartire?

    Sampmania: finalmente è finita. Da chi ripartire?

    • Lorenzo Montaldo
    Fortunatamente, alle 19.45 di un sabato di inizio agosto, dopo un agghiacciante scampagnata a Brescia, equiparabile alle amichevoli estive di Ponte di Legno o Moena, si è chiuso il sipario su un campionato avvilente e da dimenticare il prima possibile per la Sampdoria. Una stagione, quella 2019-2020, cominciata con la Grande Illusione di un futuro diverso, tramutata da uno scarno comunicato lo scorso 7 ottobre in tremenda delusione (non per tutti, per qualcuno è stato persino un sollievo, gli americani erano dei poveracci), e sviluppatasi attraverso l’ultimo posto in classifica mantenuto a lungo. Nel mezzo il naufragio Di Francesco, un mercato fallimentare sotto praticamente tutti i punti di vista, il lockdown da Coronavirus, un bilancio in rosso profondo e un derby totalmente regalato. Sin qui, si tratta solo di fatti, incontestabili e di cui prendere atto. 

    Poi si entra nel capitolo delle indiscrezioni, delle voci e delle possibilità, da scrivere con il condizionale in quanto per il momento non si tratta di certezze. Previsti ribaltoni dirigenziali, nuovi sviluppi o proroghe per le vicende fallimentari che coinvolgono il presidente della Sampdoria, fregnacce o mezze verità aggiustate di comodo relative a potenziali compratori interessati alla società (pare ci sia la fila come al mercato del pesce alle 6 di mattina), contratti in scadenza da rinnovare ritoccando il salario verso il basso (mai sentita questa) e ridimensionamento del settore giovanile (la Primavera non vince nulla dal 2008/09). Gli ultimi capitoli di questa storia sembrerebbero coinvolgere un ex presidente, stizzito da una promessa uscita dalla sua stessa bocca oltre un anno fa, un presidente che di abbandonare la sua gallina dalle uova d’oro non ci pensa proprio, e un calciomercato che sarà tremendamente difficile. Non voglio neppure pensarci.

    Aspetti lieti in questo 2019-2020, proprio pochini. Mi viene in mente la salvezza, insperata e raggiunta con ampio anticipo, il derby vinto all’andata e soprattutto l’arrivo di Ranieri in panchina. Dal momento che però da lunedì sarò in ferie per una settimana, e dato che ci sarà ancora un mese buono per analizzare tutti i cupi scenari che si ammassano all’orizzonte, voglio lasciarvi con un’ultima nota di positività, ossia: da chi dovrebbe ripartire la Sampdoria, in un mondo utopico, per ricostruire dopo dodici mesi di totale sfascio tecnico e progettuale? I nomi, per quanto mi riguarda, li ho ben chiari. Logicamente la condizione ‘sine qua non’ per un futuro sereno è la riconferma di Ranieri, mi pare chiaro. Dopo aver messo bene in chiaro l’importanza del tecnico doriano nel gettare le basi per una stagione con minor patimento andiamo con ordine, proviamo a giocare un po’ seguendo i reparti.

    La questione portiere è complessa, perché non credo che la Samp potrà privarsi di Audero senza mettere a bilancio un corposo segno negativo. Forse converrebbe vederlo un’altra stagione, con una difesa più organizzata e una tranquillità diversa nelle mani, e soprattutto con un diverso lavoro in fase di allenamento, sperando di rinvigorirlo e ritrovarlo. In difesa invece il Doria dovrebbe ripartire assolutamente dalla conferma di Yoshida, Ferrari, Tonelli e del mio amato Augello. Via Colley e Bereszynski, probabilmente anche l’involuto Murru, serviranno evidentemente un altro centrale e due o addirittura tre terzini, a seconda di come Ranieri deciderà di considerare Depaoli, che io ad esempio reputo più adatto al ruolo di esterno di centrocampo. 

    Nel cuore della manovra doriana penso sia necessario dare centralità a Ekdal e Linetty, oltre a Thorsby e Askildsen, in attesa di ammirare il tanto decantato Damsgaard. Difficile che per Jankto arrivi un’offerta in grado di ammortizzare i 14 milioni versati a suo tempo all’Udinese, e comunque secondo l’idea che mi sono fatto all’attuale mister non dispiace per nulla il ceco, disordinato e poco lucido ma sempre estremamente generoso e di gamba. Temo però che Linetty non resisterà alla torrida estate genovese, e quella sarebbe una brutta perdita da digerire, mentre non mi strapperò i capelli per un eventuale addio di Vieira.

    All’attacco invece darei fiducia quasi in blocco. Ritengo imprescindibile Ramirez, unico giocatore di qualità assoluta a disposizione assieme a Quagliarella. Logicamente non mi priverei neppure del numero 27, che può essere un’ottima chioccia per la prossima stagione, né di Gabbiadini e Bonazzoli. Temo invece che il fallimento di La Gumina, non impiegato da Ranieri neppure nelle amichevoli di fine stagione, sia sotto gli occhi di tutti. Nelle ultime sette gare è sempre rimasto in panchina, non è stato utilizzato neppure per un minuto nonostante i 5 cambi a disposizione, in tutta la stagione ha totalizzato 185’ complessivi, insomma: credo si possa dire che è stata l’ennesima operazione sbagliata nell’ambito di un mercato raffazzonato. Al suo posto mi piacerebbe magari un giocatore tecnico, rapido e in grado di saltare l’uomo, una seconda punta in grado di apportare al reparto quelle caratteristiche di imprevedibilità oggi assenti.

    Ovviamente questo scenario è relativo ad un mondo dorato, in cui gli unicorni si abbeverano in fonti limpide e vergini danzano al chiaro di luna. Temo che la realtà del calciomercato e delle disponibilità economiche della Sampdoria dipingerà un altro quadretto, ma fatemici pensare dopo le ferie, dai...

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