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  • Sampmania: Padre Amorth e porte chiuse

    Sampmania: Padre Amorth e porte chiuse

    • Lorenzo Montaldo
    Dal momento che la conoscenza del sottoscritto nel campo delle malattie si limita alle cassette ‘Esplorando il Corpo Umano’, e dato che i virus per quanto mi riguarda li immagino come i due bulli seduti sulla panchina al parco, quelli che assomigliano a Bobo Vieri e Cassano spaparanzati sul divano di Tiki Taka per intenderci, eviterò di esprimere giudizi in merito alla decisione di far disputare mezza Serie A a porte chiuse. Quello che invece posso sottolineare è l'evidente sfortuna della Sampdoria in questa stagione. Fosse ancora vivo, proporrei una visita a padre Amorth. Ma spero che da qualche parte esista un degno erede del celebre esorcista.

    A cosa mi riferisco? All’incredibile serie di coincidenze poco liete dovute a questo surreale week end ‘monco’, e che si protrarrà nel tempo. Partiamo dallo scorso turno: il Doria probabilmente avrebbe perso a Milano, ma avrebbe incontrato una squadra stanca dopo la partita di Europa League, magari mentalmente proiettata già al big match con la Juventus. Certo, considerando il calendario, l’Inter sapeva di dover tassativamente prendere tre punti ai blucerchiati, e quasi certamente ci sarebbe riuscita, ma la Samp avrebbe affrontato la formazione di Conte nel miglior momento possibile, scontando nel contempo anche la squalifica di Ramirez e Murru. Se c’era un week end in cui sarebbe stato non dico indolore, ma quantomeno accettabile perdere, era quello appena trascorso: tutte le concorrenti salvezza avevano fatto un passo falso, tu giocavi alla sera, conoscendo già i risultati, e potevi permetterti di scendere in campo quasi a mente sgombra.

    Le coincidenze sfortunate per la Samp però non sono finite qui. Anzi, sono raddoppiate. Guardate l’elenco di gare che si disputeranno a porte chiuse: Milan-Genoa, Parma-Spal, e Sassuolo-Brescia. Tutte le squadre coinvolte nella lotta salvezza giocheranno senza i tifosi della società padrona di casa, mentre scenderà in campo regolarmente a porte aperte il Lecce, impegnato al Via del Mare e spinto dal suo pubblico. Sampdoria-Verona resta in dubbio, almeno nel momento in cui sto scrivendo questo Sampmania. Credo e temo che si disputerà a porte chiuse. Sulla carta sarebbe una bella magagna. 

    E’ vero che la Sampdoria in questa stagione è fragile e sfrutta poco l’effetto casalingo. La spinta dei tifosi, al netto dei vari slogan da stadio, sino ad oggi non si è tradotta in uguale apporto in classifica. La squadra di Di Francesco prima e Ranieri poi ha ottenuto 13 punti in 13 partite al Ferraris, mentre sono sì 10 quelli racimolati in trasferta, però conquistati con 2 gare di meno (11 complessive). Stando ai meri numeri, l’incidenza del tifo non sembra essere poi così preponderante nell’andamento di una squadra. Però è impossibile negare l’effetto positivo sortito dal pubblico di casa. Specialmente nei momenti di maggiore difficoltà. Il rischio, concreto, è quello di assistere ad un campionato falsato. E la forbice è destinata ad aumentare, in maniera direttamente proporzionale al numero di gare che si disputeranno a porte chiuse. 

    Queste sono le occasioni in cui una società dovrebbe esercitare tutto il suo peso in Lega, ammesso che ce l'abbia, quantomeno per sottolineare l’evidente ingiustizia e disparità che inevitabilmente genera una decisione ‘a singhiozzo’ come questa. Ovviamente, so che qualcuno commenterà dicendo che non sono questi i problemi, e siamo tutti d’accordo. Ma in un periodo di assalti ai supermercati e di caccia all’Amuchina, credo valga tutto. Anche appellarsi alla società fondata da Padre Amorth (sì, esiste davvero). Non sia mai che un’esorcismo scacci via tutta ‘sta sfiga...

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