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  • Scontri Inter-Napoli, interrogato l'autore dell'audio: 'Li abbiamo schiattati'. L'auto non era la sua

    Scontri Inter-Napoli, interrogato l'autore dell'audio: 'Li abbiamo schiattati'. L'auto non era la sua

    Nelle ore successive e nell'immediato day after dei noti scontri che hanno preceduto Inter-Napoli disputata a Milano a Santo Stefano e che hanno portato alla morte di Davide Belardinelli, ultras del Varese ma vicino alla tifoseria nerazzurra, ha fatto scalpore un audio inviato da un tifoso del Napoli presente agli scontri che fatto letteralmente il giro del Web e in cui diceva fra le tante cose "Li abbiamo schiattati".

    E quell'audio è finito nelle mani della Digos di Napoli che ha iniziato una seconda indagine sull'accaduto. Oggi però l'autore dell'audio insieme al suo avvocato si è presentato spontaneamente in questura per presentare una deposizione sui fatti. Fa l’imprenditore, ha 42 anni, è sposato con figli, ed è della zona del Vesuviano il secondo indagato nell’inchiesta parallela che i pm di Milano stanno svolgendo sugli scontri del pre partita a Milano del 26 dicembre scorso. Racconta tutto quello che ha visto in quei tragici minuti. Queste le parole riportate dal Corriere del Mezzogiorno.


    L'AUDIO - "Erano duecento di loro, un macello, sono usciti con le mazze di ferro e hanno spaccato tutto. A noi hanno sequestrato tutto: picconi, mazze di legno, i tronchetti, i tirapugni. Li abbiamo picchiati esageratamente, sei o sette sono rimasti accoltellati poi abbiamo lasciato un morto a terra. Abbiamo visto il morto e abbiamo urlato che era il loro. Gli interisti hanno chiesto una tregua, si sono caricati il morto e ci hanno applauditi e poi li abbiamo ancora una volta schiattati. Sono arrivati anche loro (ha fatto alcuni nomi dei capi ultras della Curva A ndr.) e li hanno fatti male, avevano tutti la faccia tagliata perché gli abbiamo lanciato i bidoni addosso. La Napoli ultrà è scesa in campo con onore".

    LA DEPOSIZIONE - "Sono partito per Milano con la mia auto e quando sono uscito alla Tangenziale Ovest ho visto gli altri van del Napoli e mi sono fermato. Erano le 18,45 e a via Novara ho fatto appena in tempo ad oltrepassare l’incrocio dove poi sono scoppiati gli scontri. Non ho partecipato alla rissa, ma ho saputo quello che era accaduto e così ho fatto quell’audio ad un amico e soprattutto ho saputo che la Digos cercava un’auto nera, come la mia, eccola qui, fate le ispezioni che dovete fare perché io non c’entro nulla. Quando ho visto le torce e sentito i boati delle bombe mi sono fermato, ho fatto retromarcia per capire cosa stesse accadendo e poi sono ripartito verso una pompa di benzina dove c’era la polizia che ci ha perquisiti. Ed è stato lì, in un momento concitato che ho mandato quell’audio. Parlavo al plurale dicendo noi abbiamo fatto e detto perché così avevo sentito". L’auto, una Peugeot cargo di colore verde, ispezionata per più di un’ora è risultata «pulita».


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