Sensi: l'Italia ha rischiato un'altra figuraccia, l'Inter l'ha salvata
Con Stefano Sensi il nostro calcio ha corso il rischio di fare un’altra brutta figura, quasi sui livelli di quella andata in scena nel 2012, quando il PSG per “soli” 12 milioni di euro portò via dall’Italia Marco Verratti. Cifra che nessun club italiano ebbe il coraggio di spendere. Il talento era chiaro, le doti tecniche non lasciavano dubbi, eppure… Da allora Verratti veste la maglia della squadra più forte di Francia ed è l’idolo indiscusso dei tifosi del PSG. Il percorso di Sensi è stato diverso, l’ex Cesena ha compiuto il salto di categoria ma si è fermato in provincia, a Sassuolo precisamente, dove l’illuminato Carnevali gli ha dato fiducia.
Poi la storia recente: l’interesse del Milan, l’affare ben indirizzato con i rossoneri e l’improvviso inserimento dell’Inter, pronta al rilancio. Merito soprattutto di Oriali, che in Nazionale aveva avuto modo di conoscere la persona e il calciatore. Così è partito il pressing: “Dobbiamo prenderlo, ci serve”, Conte era d’accordo, in piena sintonia con Lele Oriali. Tre uomini di calcio (Mancini, Conte e Oriali) hanno fatto sì che il talento di Sensi non andasse disperso o comunque che non avesse bisogno di emigrare altrove per trovare consensi nel calcio dei big. Adesso se lo godono sia la Nazionale che l’Inter, che hanno evitato un Verratti bis.