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  • Spento e graziato, disastro CR7: rischia di far perdere il Mondiale al Portogallo!

    Spento e graziato, disastro CR7: rischia di far perdere il Mondiale al Portogallo!

    • Giancarlo Padovan
    Incredibile solo a pensarlo. Ma Cristiano Ronaldo - l’uomo che finora ha ridotto Messi ad una patetica comparsa - ha rischiato di far perdere il Mondiale al Portogallo.

    Infatti Cristiano, non solo ha sbagliato un calcio di rigore ad inizio di ripresa, ma è stato anche graziato dall’arbitro Caceres quando è stato pizzicato dalla Var a rifilare una manata ad un avversario a palla lontana. Se all’82’ Ronaldo fosse stato espulso, l’Iran probabilmente avrebbe potuto vincere.

    Ci è comunque andato vicino anche in undici contro undici. E tutto nei minuti che vanno dall’89’ (rigore concesso e trasformato da Ansarifard) al 94’ quando Taremi ha avuto sul piede la palla del possibile sorpasso: Rui Patricio ha chiuso il primo palo e il calciatore iraniano ha tirato forte, ma sull’esterno della rete.

    In attesa dell’Argentina, che rischia l’osso del collo contro la Nigeria, sarebbe stato il tonfo più fragoroso dell’intera manifestazione. E le colpe - non del tutto strumentalmente - sarebbero ricadute su Ronaldo.

    Oltre agli episodi negativi, il capitano e Pallone d’oro in carica, è stato autore di una prestazione insufficiente. Se Messi l’ha visto, avrà avuto modo di accrescere il proprio morale. Non sbaglia solo lui, ma anche il suo scomodo dirimpettaio.

    La qualificazione del Portogallo è sostanzialmente meritata (pareggio con la Spagna, vittoria di misura con il Marocco, pari con l’Iran), ma il passaggio avviene da seconda del girone. Il che significa beccarsi subito l’Uruguay (tre vittorie su tre, nessun gol subìto) e poi proseguire - se si prosegue - nella parte sinistra, la più dura del tabellone. Questa volta l’allenatore Fernando Santos, non è stato accompagnato, almeno a livello di accoppiamenti, dalla fortuna che gli fece da scorta fino alla  conquista dell’ultimo Europeo.

    Carlos Queiroz, c.t. dell’Iran, è di gran lunga migliore del connazionale. La differenza tecnica fra le due squadre è abissale, ma per 97 minuti non si è visto. Anzi. 

    Forse la strategia di Queiroz sarebbe stata premiata se ad arbitrare ci fosse stato un elemento  diverso dal paraguiano Caceres. Un autentico disastro in generale (non aveva visto neppure il colossale rigore su Ronaldo), una iattura in particolare per i persiani.

    Caceres, infatti, ha ignorato almeno un’altra situazione da possibile penalty per l’Iran e - peccato dei peccati - non ha avuto il coraggio di espellere Cristiano dopo un contatto, a palla lontana, con Pouraliganji.

    Caceres, richiamato dalla Var, è andato a vedere l’episodio (gli era sfuggito), ma poi non ha estratto il cartellino rosso, bensì quello giallo. Doppio errore grave. Primo, perché Ronaldo andava espulso. Secondo, perché se davvero non meritava l’espulsione, non bisognava nemmeno ammonirlo. Il protocollo della Var questo prevede (l’espulsione o la mancata espulsione, non il giallo) ed è strano che un arbitro internazionale non sia preparato a gestire questa situazione.

    Come detto, però, Caceres ha avuto bisogno della Var sia per assegnare il rigore al Portogallo (netto atterramento di Ebrahimi su Cristiano Ronaldo), sia per decidere quello a favore dell’Iran (Cedric colpisce di braccio su colpo di testa di Azmoun). 

    Gli esiti sono stati opposti e avrebbero potuto portare ad un clamoroso ribaltamento anche in classifica: se l’Iran avesse vinto avrebbe chiuso al primo posto davanti anche alla Spagna. 

    Nota a margine fornita dal puntuale Massimo Fiandrino.

    Finora record di rigori assegnati: 20 di cui 14 realizzati e 6 sbagliati. Sbriciolato il numero massimo per manifestazione (18) concessi nel 1990, 1998 e nel 2002. Se si pensa che non siamo nemmeno a metà strada si capisce quanto la Var abbia inciso e potrebbe incidere. 

    Purtroppo il rigore negato alla Svezia contro la Germania va ad ingrossare le pagine più nefaste dei Mondiali meno credibili di sempre. Ancora non si capisce perché la Var non abbia fatto valere le proprie ragioni: quelle della giustizia contro l’iniquità. 
     

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