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  • Un italiano al Bayern Monaco, Dell'Erba a CM: 'Neuer, la Germania e il 2006. Qui conta solo vincere'

    Un italiano al Bayern Monaco, Dell'Erba a CM: 'Neuer, la Germania e il 2006. Qui conta solo vincere'

    • Francesco Guerrieri
    Davide Dell'Erba è nato a un'ora da Monaco, ma quando sente parlare italiano gli si scioglie il cuore: "Da voi com'è il tempo? Qui c'è un giorno di sole e tre di nuvole - racconta nella nostra intervista - Io quando sono libero vengo sempre in Italia, i miei genitori sono originari della Sicilia". Mezz'ala classe 2004 del Bayern, in estate può diventare un uomo mercato: "Potrei andare via in prestito, ci sono anche interessamenti dalla Serie A". L'azzurro nel cuore e... su Whatsapp, l'immagine del profilo è una sua foto con la maglia della Nazionale e la bandiera tricolore sventolata prima della gara con la Germania nel Mondiale 2006: "Ero l'unico bambino dell'Italia in mezzo ai tedeschi, un giornalista mi fece delle foto e il giorno dopo sono finito sul giornale". 

    In estate il trasferimento dall'Augsburg al Bayern Monaco, com'è stato l'impatto?
    "Prima di abituarmi alla mentalità del miglior club del mondo ci ho messo qualche mese, qui ogni giorno conta solo vincere. Essere i migliori. Arrivare secondi non conta nulla, ci si allena solo per essere al top".

    E come state vivendo questa stagione dietro al Bayer Leverkusen?
    "C'è un po' di tensione, anche noi della seconda squadra abbiamo avuto delle pressioni perché l'obiettivo era la promozione in terza divisione ma non riusciamo a salire".

    Chi è stato il giocatore che ti ha fatto più effetto incontrare?
    "Quando mi sono allenato in prima squadra ho incontrato giocatori come Neuer e Müller che qui sono delle vere e proprie leggende, ma anche lavorare vicino a Kane, Musiala e Sané è un'emozione pazzesca. Quando pensi di avere il pallone tra i piedi, arrivano loro e con un movimento o una giocata te lo tolgono in un attimo. Quando li vedi in tv a volte possono sembrare in difficoltà, poi ti ci alleni e capisci che sono i migliori al mondo".

    Hai fatto qualche gol a Neuer?
    "E' un giocatore pazzesco, spesso si è allenato con noi in seconda squadra per recuperare dall'infortunio e gli ho visto fare parate pazzesche. Una volta, durante una partitella, gli abbiamo fatto quattro/cinque tiri da due metri e lui li ha presi tutti. Con le mani, con i piedi...".

    Chi è il modello al quale ti ispiri?
    "Cerco di imparare da Kimmich e Goretzka, ma in generale il mio idolo è sempre stato Pirlo. Tra i giocatori della Serie A scelto Barella, sono un centrocampista con caratteristiche simile alle sue: un box to box, mi piace attaccare e inserirmi ma anche recuperare palloni e impostare".

    Sei un 2004 come Pavlovic, tra quanto lo raggiungi in prima squadra?
    "Spero di avere l'occasione presto, magari già in questa stagione. Io mi preparo ogni giorno per una chiamata di Tuchel. Spesso nei giorni liberi mi alleno da solo, vado a correre, in palestra o gioco a calcio a cinque. Il mio obiettivo è arrivare tra i migliori".

    Sei entrato da poco nella nuova scuderia di Claudio Marchisio Circum, cosa ti ha detto l'ex centrocampista della Juve?
    "Immagina me, tifoso della Juventus, davanti a lui. All'inizio mi sentivo un po' agitato per ritrovarmi davanti a un simbolo bianconero, era il mio idolo da bambino; fin dai primi contatti però mi ha sempre fatto sentire a mio agio, è una persona molto alla mano. Abbiamo parlato del mio futuro, della possibilità di andare in prestito se non dovessi trovare spazio nella prima squadra del Bayern".

    Nel Bayern c'è una piccola colonia di giocatori italiani, oltre a te anche Pisano e Dettoni.
    "Pisano ha due anni in meno di me, lo aiuto spesso e lo riempio di consigli. Ormai ci basta uno sguardo per capirci, per me è come un fratellino più piccolo".

    Hai giocato fino all'Under 19 tedesca ma sul tuo profilo Instagram ci sono chiari indizi sulla scelta della nazionalità.
    "Io mi sento italiano, sono cresciuto in una famiglia italiana. Qui in Germania non posso dirlo troppo forte, ma tifo per l'Italia e guardo sempre le partite degli Azzurri. Sogno la maglia della Nazionale, ma c'è da dire anche che devo pensare alla mia carriera, e se dovesse arrivare una chiamata dal ct tedesco ci penserei".

    Come vivi la rivalità Italia-Germania nello spogliatoio?
    "Con i compagni ci prendiamo sempre in giro su questo tema, quando calciamo i rigori mi dicono sempre di non fare come la nazionale di Lippi nel 2006".

    Hai mai avuto la possibilità di giocare con le Under italiane?
    "C'è stato qualche contatto con l'Under 20, poi non ho più sentito nessuno".

    Mancini ti stava seguendo per la Nazionale, avete mai avuto qualche contatto?
    "So che mi aveva osservato per un periodo, ma non ci siamo mai sentiti". 

    Nato e cresciuto in Germania, sei mai stato vicino a un club italiano?
    "C'era stato qualche interessamento prima che firmassi con il Bayern Monaco, anche per gennaio so che erano venuti a vedermi scout di Serie A e Serie B".

    C'erano altri club che ti volevano quando hai firmato col Bayern?
    "Sì, Hoffenheim, Stoccarda, club svizzeri e austriaci. Ma quando si è fatto avanti il Bayern Monaco non ho voluto sapere più nulla. Qui sto crescendo, oltre agli allenamenti di gruppo ci fanno lavorare singolarmente sugli aspetti da migliorare".

    @francGuerrieri 

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