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  • Ambrosini e Materazzi, Ibra e Calhanoglu: la rivalità Milan-Inter si accende con i trofei

    Ambrosini e Materazzi, Ibra e Calhanoglu: la rivalità Milan-Inter si accende con i trofei

    • Pasquale Guarro
    Una settimana unica nel suo genere, se non altro proprio perché destino e storia non avevano mai proposto prima una trama simile: uno scudetto che può diventare matematico nel giorno del derby. Un inedito che a Milano sta generando parecchio caos su entrambe le sponde del naviglio, da una parte gli interisti cullano il sogno, dall’altra i milanisti cercano di esorcizzare in ogni modo la paura. Sentimenti contrastanti confinati tra le mura di un’unica città, Milano, che aspetta di colorarsi per intero di nerazzurro, dal centro alle periferie, con feste organizzate che dovrebbero proseguire per l’intero mese di maggio. 

    PRIMA E DOPO AMBROSINI - È la ruota che gira, Milano è abituata a dividersi in due precise metà quando una tra Inter e Milan chiama in raccolta i propri tifosi. Negli ultimi anni, però, probabilmente a causa di alcune infelici uscite, serpeggia nell’aria qualcosa che va oltre il lato ironico dello sfottò e che probabilmente contribuirà a rendere ancora più elettrica l’atmosfera del prossimo derby. Quel fuoco “appiccato” da Massimo Ambrosini non si è mai spento, era maggio del 2007 quando l’allora centrocampista del Milan, nel corso dei festeggiamenti per la Champions appena conquistata, decise di sfilare sull’autobus scoperto con uno striscione (preso in prestito dai tifosi) dedicato ai cugini, che recitava: “Lo scudetto mettilo nel c…”. Un gesto che segna un prima e un dopo, destinato a rimanere nella memoria di tutti. Il Milan si sentirà costretto a scusarsi e Ambrosini verrà deferito. Ma la ferita non si sana e Marco Materazzi, due anni più tardi, dopo aver conquistato il quarto scudetto, manda un messaggio al collega: “Nel mio c… c’è ancora posto”. 

    IL BIS DI IBRAHIMOVIC - Non c’è più margine per tornare indietro, gli anni successivi vivono una tregua, ma il fuoco è sotto la cenere e torna vivo quando i rossoneri conquistano lo scudetto del 2021-22. Calhanoglu aveva deciso in estate di cambiare casacca e di trasferirsi dal Milan all’Inter, tirandosi addosso l’astio dei suoi ex tifosi. A Ibrahimovic sembrò giusto approfittare dell’occasione e vestito da capo popolo, con un megafono tra le mani, sull’autobus che apriva a metà la folla, urlò: “Mandate un messaggio ad Hakan. Non vi sento, mandate un messaggio ad Hakan”. E quello che potesse essere il messaggio, ancor prima della richiesta di Ibrahimovic, era abbastanza prevedibile. Il turco non la prese bene. 

    CALHA POMPIERE -  Ecco perché il prossimo derby prende quasi le sembianze di un ultimo atto, anche se ultimo non sarà mai per via di quel prima e dopo Ambrosini. Nella sua recente intervista, Calhanoglu ha provato a fare il pompiere, ma con un non detto che lascia emergere la sua volontà di prendere le distanze da certi atteggiamenti, con quel desiderio di potersi sentirsi diverso rispetto ai suoi ex compagni: “Sarebbe pazzesco vincere lo scudetto nel derby ma quello che spero è che sia una partita bella e corretta, con festeggiamenti svolti in maniera tranquilla. Perché ricordo come ha festeggiato il Milan in passato quindi voglio stare molto calmo, sarà una partita durissima". Di sicuro sarà difficile annoiarsi. 

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    Utente vxl 484193
    Utente vxl 484193

    A Pasqua' se guardi i trofei non c'è partita!

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