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  • Il pasticcio Rieti mette a nudo una Serie C ancora malata: Figc e Lega, c'è poco da esultare...

    Il pasticcio Rieti mette a nudo una Serie C ancora malata: Figc e Lega, c'è poco da esultare...

    • Germano D'Ambrosio
    Quando su Rieti cala il buio, in tutti i sensi, dopo la mancata disputa della partita fra i locali e la Reggina di oggi pomeriggio, c'è anche chi in qualche modo esulta. "Le norme che abbiamo introdotto meno di 6 mesi fa hanno impedito il verificarsi di una farsa e che si falsasse il campionato" spiega il presidente della Figc Gabriele Gravina. Gli fa eco Francesco Ghirelli dalla Lega Pro: "Le nuove regole funzionano, consentono di difenderci meglio e di evitare disastri". Evvai. Ma cosa è stato evitato, di preciso? Che oggi la formazione Berretti del Rieti affrontasse la Reggina capolista di German Denis e compagni andando incontro a un'imbarcata colossale; che il caso, aggiornamento di quel terribile Cuneo-Pro Piacenza 20-0 dello scorso campionato, finisse su molte testate internazionali, magari con qualche tragicomico video a corredo; che il calcio italiano, e quindi Gravina e Ghirelli, facessero l'ennesima figura poco lusinghiera. Ma scongiurare lo scempio di oggi - ci sia consentito - non ha comunque impedito né farse né disastri. Il girone C di Serie C salvo miracoli sarà comunque orfano di una squadra, il Rieti, dunque irrimediabilmente ne risulterà falsato. E siamo solo a novembre: chi può escludere che ne saltino altre? Insomma, per dirla in termini medici, è stato evitato sì l'episodio acuto, ma la malattia non è stata affatto curata.
     
    FALLIRE MENO? NO, FALLIRE PRIMA - Se liberarsi di un club "tossico" in autunno anziché in primavera è un successo (e in parte lo è), allora evviva. Le nuove norme - criteri più stringenti per l'iscrizione, punizioni più dure per chi non paga a campionato in corso - di fatto prevedono che la morte di una società di calcio sopraggiunga più velocemente, ma non prevengono nuove morti andando alla radice del problema. E cioè: presidenti che iscrivono la squadra in estate con pochi mezzi e poche certezze, tanto per non perdere la categoria, e sperando che poi accada qualcosa, che arrivino risorse non si sa bene da dove. Oggi il fattaccio lo si è evitato con un piccolo escamotage. A dirigere la Berretti sarebbe dovuto andare Lorenzo Pezzotti, sprovvisto di patentino per la C ma già traghettatore della squadra (ce n'eravamo occupati un mese fa) in base a una deroga concessa dalla Lega, e che nel frattempo, con l'avvento del nuovo allenatore Caneo, era scaduta. Il Rieti assicura di averne richiesta una nuova rispettando i tempi; la Lega però non ha risposto, ritenendo che non ci fossero i canoni dell'urgenza. L'impressione è che dall'alto non si cercasse altro che il cavillo per far annullare la gara-non gara tra i campionissimi e i ragazzini. Ha funzionato, ma come detto non può bastare.
     
    E ORA? - Al momento non c'è alcuna certezza che la gara tra Avellino (altra squadra traballante a livello societario) e Rieti, in programma per domenica prossima, si disputi, tanto per chiarire com'è bella e com’è divertente la Serie C delle "nuove regole". A Rieti, città del basket per eccellenza che con il calcio non ha mai avuto troppa fortuna, la rabbia sta per lasciare spazio alla rassegnazione. Venire a capo della situazione societaria è impossibile. La misteriosa azienda che attualmente possiede le azioni del club, di cui si conosce in pratica solo il nome (ItalDiesel), parla attraverso comunicati stampa e basta. Il precedente proprietario Riccardo Curci promette (o minaccia?) di tornare, e di saldare tutti gli arretrati (ma perché allora non l'ha fatto prima?). Quasi tutti i dirigenti e gli addetti si sono dimessi la scorsa settimana, i giocatori della rosa non si allenano ormai da giorni, mister Caneo è tornato a casa sua. Bisognerebbe ripartire da zero nel giro di poche ore, ma nessuno si aspetta che accada. "Che vergogna finire in tv e sui giornali per fatti come questi!" si lamenta qualcuno sui social. E semmai duole, con questo articolo, infliggere un'altra coltellata. Nella timida e sonnacchiosa Rieti, il pudore è una moneta ancora in corso legale, ma qui i tifosi sono colpevoli solo di aver sognato il lieto fine. E continueranno a farlo, dicono, fino all'ultima puntata del telefilm, anche se sanno già che il protagonista farà una brutta fine.

    Foto: pagina Facebook FC Rieti

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